Dopo il “calcio d’inizio”, nel vero senso della parola, di domenica scorsa in occasione del match calcistico di serie B tra Modena e Ternana, entra nel vivo la campagna “riCOMincio da me – Novembre in Azzurro” promossa dal direttore dall’Oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Professor Massimo Dominici e dal Dottor Roberto Sabbatini. Novembre infatti è il mese dedicato alla prevenzione dei tumori maschili e per questo motivo sono state predisposte una serie di iniziative di vario genere e taglio in modo da aumentare il più possibile la consapevolezza generale nella popolazione. Il simbolo della campagna, a livello internazionale, è quello dei baffi, tanto che generalmente si utilizza la parola “Movember” (dal francese moustache) per identificare questo periodo.

Per dare alcuni numeri, nel 2018 in provincia di Modena sono stati osservati 2200 nuovi casi di tumore maschile; di questi 430 erano tumori della prostata, 232 tumori della vescica e 108 tumori del rene e delle vie urinarie (secondo “Costruiamo Salute, il piano della prevenzione 2021-2025 della Regione Emilia-Romagna). Sempre a Modena nel 2018 si sono osservati 617,2 casi/anno/100.000 abitanti (la provincia della regione con il più basso tasso standardizzato). Il tumore alla prostata nella regione Emilia-Romagna è risultato, sempre nel 2018, il tumore più frequente tra i maschi.

Domenica scorsa i calciatori del Modena hanno indossato una speciale maglietta con scritto “un baffo per la prevenzione dei tumori urologici maschili; riCOMincio da me un progetto della Oncologia Modenese” durante il riscaldamento prepartita mentre il Dottor Roberto Sabbatini, vera anima dell’iniziativa, ha donato una “maglietta con il Baffo” al Presidente del Modena Calcio Carlo Rivetti prima dell’avvio del match.

Sabato 4 novembre, dalle 10 alle 18, sarà allestito un gazebo in piazza Mazzini con un punto di ascolto e informazione sulla prevenzione e diagnosi precoce dei tumori urologici maschili con la presenza di un oncologo e un urologo. L’iniziativa sarà poi ripetuta sabato 18 novembre.

La Polisportiva Sacca di via Alfonso Paltrinieri ospiterà invece venerdì 17 novembre alle 19.30 la “Cena con il baffo”. Facendo seguito a iniziative analoghe ospitate dagli orti sociali comunali, a tavola siederanno con i commensali gli oncologi Massimo Dominici e Roberto Sabbatini, la psicologa Paola Pellacani, l’urologo Stefano Puliatti, il medico dello sport Gustavo Savino e il nutrizionista Filippo Valoriani, per parlare, tra una portata e l’altra, di prevenzione delle malattie oncologiche ed in particolare di quelle urologiche maschili attraverso stili di vita corretti, ponendo l’accento sulla alimentazione e l’attività motoria. Ci si iscrive inviando una mail a serra@unimore.it e hospice.modena@gmail.com, è richiesta una donazione minima di 25 euro da destinare al COM (Centro Oncologico Modenese). L’evento è organizzato in collaborazione con Polisportiva Sacca, Fondazione Hospice Modena, e Associazione Angela Serra con i patrocini dell’AOU, AUSL di Modena e UNIMORE. Il menu sarà composto da risotto alla zucca, lasagne alle verdure, scaloppine all’aceto balsamico, patate al forno, cicoria aglio olio e peperoncino e crostate.

Venerdì 24 novembre la Fontana del Graziosi in largo Garibaldi sarà illuminata di azzurro mentre sabato 25 novembre, alle ore 15, a Palazzo Carandini in via dei Servi si terrà un evento istituzionale/scientifico sulla prevenzione dei tumori urologici maschili, in cui saranno presenti anche le associazioni del volontariato, modenese e non, impegnate in questo settore.

«Il cancro è la patologia cronica potenzialmente più prevenibile e oggi anche più “curabile” – spiegano il Professor Massimo Dominici e il Dottor Roberto Sabbatinile alterazioni del DNA nella genesi del cancro sono legate agli stili di vita sbagliati, a esposizioni ambientali o ad agenti infettivi, a mutazioni genetiche non ereditarie casuali o, meno frequentemente, ereditarie. L’invito per tutti è seguire adeguati stili di vita facendo movimento, mangiando sano, e di rivolgersi al proprio medico per qualunque dubbio».

 

Il quadro generale

Per quanto riguarda la prevalenza, è stato stimato che nel 2020 in Italia sono state circa 3,6 milioni le persone con una diagnosi di tumore (1,9 milioni femmine e 1,7 milioni maschi), ovvero il 6% della popolazione italiana, con un aumento del 36% rispetto alle stime prodotte nel 2010. Questo incremento è dovuto in gran parte all’allungamento della sopravvivenza, grazie ai progressi nel campo dell’assistenza sanitaria ai pazienti oncologici.

Per quanto concerne l’incidenza dei tumori, gli ultimi valori rilevati in Italia risalgono al Rapporto “I Numeri del Cancro in Italia 2020”, in cui il tasso medio annuale, relativo al periodo 2008-2016, è risultato pari a 704,4 casi/anno/100.000 nei maschi e 484,7 casi/anno/100.000 nelle femmine; per il 2020 erano state stimate circa 377.000 nuove diagnosi di tumori maligni in Italia, di cui 195.000 fra gli uomini e 182.000 fra le donne, mentre si è evitato di effettuare stime del numero dei tumori attesi nel 2021 per l’inadeguatezza dei modelli statistici a gestire le variabili introdotte dall’avvento della pandemia di COVID-19.

Tra le femmine si conferma l’aumento del tumore del polmone, dovuto alla maggior abitudine al fumo del sesso femminile rispetto al passato, mentre un lieve aumento si evidenzia anche nei tumori della mammella, verosimilmente per una maggiore estensione delle indagini diagnostiche e di screening di popolazione che porta ad individuare più casi (spesso precocemente) rispetto al passato.

Nel 2019 sono stati 7.694 gli uomini deceduti in Italia per tumori maligni della prostata, mentre per il 2021 sono stati stimati 7.200 decessi.

Per il 2020 sono state stimate circa 36.000 nuove diagnosi; le neoplasie prostatiche sono le più frequenti nell’uomo (19% di tutti i tumori maschili). La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 91%. Per quanto concerne la prevalenza, sono stati stimati 564.000 uomini viventi in Italia nel 2020 dopo una diagnosi di tumore della prostata.