Ci sarebbe la mancata restituzione della somma di 15 euro dovuta a un amico del genero alla base della maxirissa verificatasi la scorsa estate in conseguenza della quale il debitore, un 49enne residente a Reggio Emilia, ricorso alle cure mediche presso l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha riportato una prognosi di giorni 10 per le lesioni riportate nel violento pestaggio che l’ha visto reagire con calci e pugni all’indirizzo degli aggressori, tra cui per l’appunto il genero.

A queste conclusioni sono giunti i carabinieri della stazione di Gattatico che a conclusione delle indagini con l’accusa di concorso in rissa aggravata hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, il 49enne residente a Reggio Emilia, il genero 32enne l’amico creditore 29enne altri due uomini di 41 e 46 anni e due donne di 49 e 34 anni, tutti residenti a Gattatico dove, peraltro, si è verificata la rissa.

Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. I fatti risalgono al 23 luglio scorso quando i carabinieri della radiomobile di Guastalla unitamente ai carabinieri della stazione di Gattatico intervenivano in paese dove era stata segnalata una violenta lite.

Sul posto i carabinieri identificavano un 49enne il quale dolorante, prima di essere condotto in ospedale, riferiva che era stato aggredito dal genero accompagnato da altre persone per un debito non onorato di 15 euro che l’uomo avrebbe dovuto corrispondere all’amico del genero. Calci, pugni, le parti se le sono date di santa ragione con il 49enne che in evidente inferiorità rispetto agli aggressori riportava la peggio tanto da essere condotto in ospedale a Reggio Emilia dove successivamente dopo le cure del caso veniva dimesso con una prognosi di 10 giorni per le lesioni riportate. Quindi le indagini dei carabinieri della stazione di Gattatico che, supportate da valide e concordi testimonianze e dai riconoscimenti fotografici, oltre ad accertare il casus belli della rissa consentivano di identificare tutti i partecipanti alla rissa nei confronti dei quali i carabinieri acquisivano elementi circa la loro presunta responsabilità in ordine ai reati contestati circostanza per cui venivano denunciati alla Procura reggiana in relazione al citato riferimento normativo violato.