“Che cos’è la verità?”. La domanda di Pilato, lapidaria quanto densa nel suo inestricabile dipanarsi, è destinata a cadere nel silenzio, perpetuando il dubbio di cui è portatrice. Molti, in ogni ambito della cultura simbolica, si sono messi sulle chimeriche orme di questa querelle, da Platone a Schopenhauer, passando per Cartesio e Kant, da Cézanne a Dalì, da Shakespeare a Orwell, da Peter Weir (The truman show) alle sorelle Wachowski (Matrix). Nell’epoca del trionfo dell’intelligenza artificiale e della manipolazione del reale, da Photoshop all’infodemia relativistica di certo giornalismo, ha ancora senso domandarsi che cosa sia la verità? Quando ogni storia personale è frutto di una stratificata costruzione, esiste un modo oggettivo e condiviso di leggere la grande Storia?

Nel tentativo di portar nuova luce sulla vexata quaestio, Centro teatrale MaMiMò e Chronos3 portano al Teatro Piccolo Orologio, per il debutto nazionale, La Pietra, testo di Marius von Mayenburg, le cui opere vengono regolarmente rappresentate alla Schaubühne di Berlino, al Royal Court Theater di Londra e in altri importanti teatri del mondo.

Il testo, quanto mai vivo e attuale, calcherà il palcoscenico di via Massenet venerdì 26 (prima nazionale) e sabato 27 gennaio alle ore 21, domenica 28 gennaio alle ore 19, mercoledì 31 gennaio alle ore 19.30, giovedì 1, venerdì 2, sabato 3 febbraio alle ore 21, domenica 4 febbraio alle ore 19. Lo spettacolo è interpretato da Ludovica Baiardi, Maria Canal, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Sara Dho, Elisabetta Torlasco, per la regia di Manuel Renga e le scene e i costumi di Stefano Zullo.

Gli anni e le grandi date della Storia scandiscono lo spettacolo, intrecciandosi con la vita famigliare dei protagonisti. 1935: una giovane coppia tedesca acquista una casa da una famiglia ebrea a Dresda, in Germania, e così inizia il mito. 1953: la figlia della coppia scopre in casa una pietra, simbolo del passato violento della casa. 1978: dopo una fuga a ovest, la famiglia torna a reclamare ciò che le spetta di diritto 1993: la casa torna in loro possesso.

Lo spettacolo di Marius von Mayenburg segue le vite degli abitanti di una casa nella città di Dresda, i quali si ritrovano a confrontarsi con la propria identità e allo stesso tempo con la Storia che viene liberamente reinterpretata. Quando la casa passa da un proprietario all’altro e da una generazione all’altra, i segreti sepolti nel giardino vengono inesorabilmente a galla. Gli abitanti della casa dovranno fare i conti con un terribile segreto familiare di cui rimane soltanto una pietra, simbolo di un passato violento che riemerge con la sua dolorosa verità.

A 75 anni dalla fondazione della Repubblica Federale Tedesca e a 35 anni dalla caduta del Muro di Berlino MaMiMò e Chronos3 raccontano echi e riverberi creati da sessant’anni di storia tedesca, fra violenze, fughe rocambolesche, segreti e oggetti sepolti.

Nonostante la vicenda sia ambientata in Germania”, così Manuel Renga, regista della pièce, “si tratta di un lavoro che ci riguarda da vicino poiché spinge a fare i conti con il nostro passato, con le bugie e le sovrastrutture politiche, sociali o umane che hanno incrostato i fatti e dato nuovo aspetto agli eventi.

È fondamentale per gli spettatori orientarsi nelle epoche storiche poiché il testo è frammentato e ricostruito non in ordine cronologico. Sarà lo spettatore stesso a dover mettere insieme informazioni ed eventi, guidato dal susseguirsi delle foto di famiglia; scoprirà insieme ai personaggi ogni mistificazione che mina la Verità e solo alla fine potrà capire come realmente è andata”.

Completano e arricchiscono la messa in scena di La Pietra due momenti con i quali ormai il pubblico della stagione del Teatro Piccolo Orologio ha imparato a familiarizzare.

Domenica 28 gennaio, dopo lo spettacolo delle ore 19, torna l’appuntamento con La compagnia incontra il pubblico. Sarà l’occasione per incontrare gli attori e il regista, Manuel Renga, che apriranno un dialogo diretto col proprio pubblico, per poter approfondire la poetica e i temi intorno allo spettacolo, per conoscere la bellezza e il percorso creativo dell’opera, rispondendo a domande e curiosità.

Mercoledì 31 gennaio, a seguito dello spettacolo delle 19.30, torna Spazio Critico: tra gli ospiti relatori ci saranno lo storico e autore Mirco Carrattieri (membro, tra l’altro, del Comitato scientifico dell’Istituto Cervi e di Istoreco Reggio Emilia, e già direttore del Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza italiana) e Luca Caricati, docente di psicologia sociale presso l’Università di Parma. Gli ospiti approfondiranno le tematiche riguardanti la manipolazione dell’informazione e del revisionismo storico. Modererà l’incontro la professoressa Clizia Riva, docente di lettere all’istituto Silvio d’Arzo di Montecchio che si occupa, tra l’altro, di didattica della Shoah.

 

INFO E PRENOTAZIONI

Biglietto mecenate: €20, per contribuire con una piccola donazione alle attività del MaMiMò
Biglietto intero €15, biglietto ridotto €13, promo 18-30 anni €11, soci MaMiMò €10.

Per informazioni e prenotazioni: www.mamimo.eventbrite.it, biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178, dal lunedì al venerdì, 9:30-13:30 e 14:30-18:30 e nei giorni di spettacolo.