Nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, la Polizia di Stato comunica di aver eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bologna, a carico di un 29enne residente nel marchigiano, al quale sono stati contestati i reati di atti persecutori, estorsione e diffamazione.

L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Bologna, svolta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica dell’Emilia Romagna e coordinata dal Servizio Polizia Postale, trae origine dalla denuncia di una donna bolognese che da maggio 2023 veniva reiteratamente minacciata, molestata e diffamata da un soggetto conosciuto online su un noto sito di incontri. L’uomo, frequentato solo virtualmente, aveva raccolto numerose informazioni (luogo di lavoro, residenza, numero di telefono) sulla donna anche attraverso i social network e, durante i mesi successivi,  creando numerosi fake account a nome della vittima, aveva pubblicato annunci a carattere sessuale su diversi siti di incontri. Inoltre, sempre spacciandosi per la vittima, l’uomo pubblicava su pagine social (seguite dalla donna) false “confessioni” su presunti abusi sessuali subìti dalla stessa ad opera di familiari, ledendo così anche la loro reputazione. Peraltro, la donna subiva da quest’uomo anche gravi minacce di morte per un imprecisato debito in denaro che avrebbe dovuto saldare.

Per tali circostanze, la donna viveva in uno stato di perenne ansia e paura, tale da dover richiedere ai suoi familiari di essere “scortata” per il timore che il persecutore potesse raggiungerla sotto casa. A seguito dell’analisi dei contenuti dei commenti postati dall’uomo e dei flussi telematici dei diversi account fake utilizzati, gli operatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Bologna sono riusciti ad identificare il presunto autore in un 29enne, che veniva immediatamente perquisito e deferito all’Autorità Giudiziaria per cyberstalking, diffamazione ed estorsione. Nonostante l’intervento della Polizia di Stato, il soggetto riprendeva le sue condotte persecutorie, minacciando la donna di vendicarsi e di farle fare una “brutta fine”. La vittima riceveva addirittura un video che ritraeva una puntata di una nota trasmissione televisiva nella quale una donna raccontava di essere stata minacciata di morte e di essere stata aggredita sotto casa da un uomo conosciuto in chat.

Le intimidazioni e le minacce reiterate, commesse anche successivamente alla conoscenza di un procedimento penale a suo carico, sono stati valutati dall’Autorità quali elementi determinanti per sottoporre l’indagato alla misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nonché del divieto di comunicazione assoluto con la donna. Lo scorso 13 febbraio personale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica delle Marche-Ancona, in stretta cooperazione con il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Emilia Romagna-Bologna, rintracciava prontamente l’uomo dando così piena esecuzione alla misura cautelare.