“Questo è un tema che va affrontato con tutta la sua gravità e non solo con qualche gesto simbolico”. Lo ha detto il Sindaco di Fiorano Francesco Tosi, in qualità di Assessore alle politiche sociali dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, aprendo l’incontro sulla violenza alle donne promosso dal Rotary di Sassuolo in collaborazione con il Centro Antiviolenza Tina che ha sede in Via Adda, a Sassuolo. “Dobbiamo tutti acquisire maggiore consapevolezza di un problema reale che è tra di noi”: ha dichiarato il presidente del Rotary Sassuolo Felice di Palma, club promotore di un service a favore del centro che ha contribuito a 14 collocazioni di emergenza e ad una decina di progetti per altrettante donne in difficoltà.

“Da quando è stato creato il Centro nel 2018 – ha spiegato Paola Elisa Rossetti, dirigente del settore politiche sociali dei Comuni del Distretto Ceramico – notiamo una crescita nella consapevolezza, nella sensibilità e un’attenzione più forte da parte delle donne in difficoltà verso il nostro servizio pubblico, che opera 24 ore su 24. Spesso prendiamo atto che non è solo violenza fisica. Accanto, ci sono quelle psicologiche che sono ancora peggiori, subdole che fanno sentire la vittima colpevole”. Da troppo tempo, anche nel distretto ceramico, la condizione femminile vive situazioni di violenza.

“I dati registrano un aumento di richieste d’aiuto e di denunce – ha evidenziato Loredana Morena, coordinatrice del centro Antiviolenza Tina – e questo è positivo perché il primo passo per uscire da una situazione di violenza è proprio denunciare e contattare centri come il nostro”. Il trend è in crescita costante: nel secondo semestre del 2018 le donne accolte sono state 34; nel 2019 furono già 82; nel 2020, 98; nel 2021 arrivarono a 109; nel 2022, 146; nel 2023 sono state 172, di cui 43 in continuità e 27 da fuori distretto (66 a Sassuolo; 24 a Fiorano; 33 a Formigine, 17 a Maranello, 1 a Montefiorino, 3 a Prignano e 2 a Palagano). Il 60% sono donne italiane e il restante 40% sono donne di origine straniera.

Le attività del Centro di Via Adda sono gratuite, requisito che ha importanza fondamentale, dal momento che gran parte dell’utenza non ha un’occupazione o ha comunque un reddito insufficiente per sostenere i costi di una consulenza psicologica e legale. Nell’ambito del sostegno e della valutazione di pericolosità, il Centro può proporre alla donna l’ospitalità in una casa rifugio (se madre, con i figli). Il centro antiviolenza interviene anche su altri fronti molto importanti, cioè la consulenza legale e il sostegno al lavoro e all’autonomia economica.