È la richiesta che il Consiglio comunale rivolge all’Amministrazione approvando, nella seduta di lunedì 15 aprile, la mozione presentata da Europa Verde-Verdi e Sinistra per Modena, incentrata, appunto, su sessualità e persone disabili. Il documento è stato approvato con anche il voto a favore di Pd, Movimento 5 stelle e Modena Sociale-Indipendenza! e l’astensione di Lega Modena, mentre il gruppo Fratelli d’Italia si è avvalso del non voto.

Presentando l’atto, il gruppo Europa Verde-Verdi ha sottolineato il positivo cambio di paradigma sul tema dei diritti di persone con disabilità, rappresentato da una Convenzione Onu del 2006 e ratificata dall’Italia nel 2009. Il documento, infatti, ne valorizza e riconosce non solo gli aspetti sociosanitari ma anche quelli afferenti alle pari opportunità e alla piena inclusione. Tuttavia, si specifica nella mozione, resta ancora relegato in una “zona d’ombra” il diritto alla sessualità, spesso percepito come un tabù, soprattutto in Italia, nonostante i recenti interessi del giornalismo d’inchiesta e l’impegno di alcune associazioni. Un disegno di legge sul tema presentato in Senato nel 2014, infatti, non ha avuto alcun seguito.
A questo proposito, è stato ricordato che già dagli anni ’80, in alcuni Paesi europei, quali Germania, Danimarca, Olanda, Svizzera, ma pure negli Stati Uniti, esiste la figura dell’assistente sessuale, riconosciuta professionalmente, con dignità e rispetto. Si tratta di una professione non assimilabile a quella dei sex worker, sia per obiettivi che per l’esistenza di specifici percorsi di formazione che puntano a un percorso condiviso con l’utente di educazione alla conoscenza del corpo e delle sue pulsioni.
Ma in Italia, appunto, non esiste ancora un riconoscimento giuridico per tale figura, la cui istituzione potrebbe garantire maggiori diritti alle persone disabili nonché sostegno alle loro famiglie.
La mozione chiede dunque all’Amministrazione comunale di attivare un tavolo locale dedicato al riconoscimento professionale dell’assistente sessuale per persone con disabilità, coinvolgendo associazioni competenti, l’Ausl di Modena e l’assessorato alle Politiche sociali. Infine, viene auspicato che tale obiettivo venga intrapreso anche su scala nazionale dal Governo.
Prima del voto è intervenuta Lega Modena, per cui l’istituzione di questa figura non è da scartare, ma da gestire con molta prudenza, valutando di caso in caso dove può essere opportuna e dove, invece, può “scatenare” situazioni difficili da affrontare.