Riunita oggi la Conferenza territoriale sociosanitaria di Reggio EmiliaOltre 1.600 visite ambulatoriali, 1.500 esami diagnostici e 475 accessi al pronto soccorso di media giorno. Servizi in crescita del 6% (visite specialistiche) e del 7% (esami di laboratorio) rispetto all’anno precedente.

Con due elementi da considerare che incidono particolarmente sulla spesa sanitaria: l’invecchiamento della popolazione – nel 2015 le persone con 65 anni o più erano il 21%, nel 2023 il 22,6% – e l’aumento delle fragilità e del disagio esistenziale – da 561 utenti adulti dei servizi psichiatrici territoriali in provincia nel 1990, agli 11.154 nel 2024 (+1888%).

Così come un’attenziona particolare va posta alla disponibilità di nuovi farmaci e nuove cure che hanno inciso sui costi della spesa farmaceutica ospedaliera cresciuta del 10% negli ultimi 3 anni.

Di questi e altri dati si è discusso nel corso della Conferenza territoriale sociosanitaria che si è tenuta oggi a Reggio Emilia alla presenza del presidente della Regione, Michele de Pascale, e dell’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, insieme al presidente della Ctss, Giorgio Zanni, e al direttore generale dell’Ausl, Davide Fornaciari, con gli amministratori locali della provincia reggiana. Il primo di una serie di incontri voluti dalla Regione con le conferenze territoriali per analizzare insieme la situazione attuale e delineare un piano di azione coerente con le linee di mandato.

I principali contenuti della conferenza sono stati presentati ai giornalisti nel corso di un punto stampa tenuto subito dopo l’incontro.

“Garantire la salute delle cittadine e dei cittadini e la sostenibilità dei servizi è uno degli obiettivi di mandato più rilevanti di questa legislatura-hanno spiegato de Pascale e Fabi-. Di fronte a un sottofinanziamento del Governo nazionale, abbiamo bisogno di incrementare le risorse per mantenere e rafforzare il nostro servizio sanitario regionale, ma occorre anche un piano robusto e condiviso con il territorio per un nuovo paradigma che punti sulla promozione della salute e sulla prevenzione delle malattie.  Da un lato continuerà a Reggio Emilia l’impegno sulle strutture e sulla tecnologia, grazie anche agli investimenti previsti dal PNRR, dall’altro occorrerà porre attenzione al reclutamento delle professionalità con particolare attenzione a quelle infermieristiche e tecniche. Altri fronti che guardiamo con attenzione sono quelli dell’innovazione e della medicina territoriale. Sempre considerando che le Aziende sanitarie e gli Istituti a carattere scientifico operano all’interno di una rete regionale che valorizza la collaborazione e la partecipazione. Abbiamo bisogno di un nuovo patto per difendere la sanità pubblica e universalistica”.

“Come presidente della Ctss e a nome di tutti i sindaci della provincia ringrazio il presidente de Pascale e l’assessore Fabi per aver scelto proprio Reggio Emilia per iniziare questa serie di incontri con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie ed aprire insieme un nuovo, rinnovato percorso condiviso sulla gestione della nostra sanità locale- ha affermato Zanni-. Dopo la tornata elettorale dello scorso novembre e la nomina del nuovo direttore generale Ausl il confronto di oggi ha ribadito come le politiche sanitarie regionali necessitino di un’attenzione particolare per essere declinate sotto ogni aspetto sui territori nel miglior modo e con la miglior efficacia possibili. È un’attenzione che da parte della Regione Emilia-Romagna, che ha la piena titolarità politica della sanità regionale, non è mai venuta meno e che oggi siamo felici sia stata rinnovata di fronte a tutti i sindaci che compongono la Ctss della Provinciale di Reggio Emilia. Ciò è ancora più importante perché è solo con l’impegno di tutti che in questa delicata fase di definanziamento nazionale e carenza di personale sanitario possiamo insieme ridisegnare percorsi e azioni innovative utili a continuare a garantire a tutti i nostri concittadini uno dei migliori sistemi di sanità pubblica del Paese: nell’attesa che a livello nazionale si torni a invertire la spirale di definanziamento cronico e si diano le giuste risposte contrattuali e di tutela fisica ai professionisti sanitari, risposte che da tempo sollecitiamo insieme a loro, continueremo qui a fare la nostra parte al fianco di Ausl e di tutti i professionisti che ogni giorno operano nelle strutture socio-sanitarie della nostra provincia”.

“I miei obiettivi si concentrano in prevalenza su promozione della salute e della qualità assistenziale da una parte e sostenibilità e governo dei servizi dall’altra- ha aggiunto Fornaciari-. Tra i temi strategici su cui lavoreremo ci sono il reclutamento di personale, soprattutto infermieristico e medico per alcune specialità, ma anche tecnico e professionale, i grandi investimenti del PNRR e la medicina territoriale e gli investimenti tecnologici. Grande importanza rivestirà il rapporto con Unimore e il costante sostegno al nostro IRCCS e all’attività di ricerca. Proseguiremo nel cammino già intrapreso di integrazione Ospedale-Territorio e in ambito sociosanitario con un’attenzione particolare ai dati epidemiologici che segnalano un progressivo invecchiamento della popolazione del nostro territorio, mantenendo alto pur tuttavia l’interesse per ogni tipo di fragilità in special modo per quella giovanile. Con la squadra di professionisti della Direzione cercheremo di garantire il maggior impegno possibile per raggiungere gli obiettivi tenendo in massima considerazione l’ascolto e il confronto attivo con il personale dipendente”.

Investimenti e obiettivi

In questo momento l’investimento più rilevante riguarda il completamento del nuovo edificio ospedaliero Materno Infantile di Reggio Emilia (MIRE) per il quale sono stati stanziati 70 milioni di euro, mentre altri interventi in corso in diverse strutture del territorio sono resi possibili da ulteriori 70 milioni provenienti dal PNRR.

Diversi i temi strategici su cui è stata condivisa la volontà di lavorare: il proseguimento del rapporto con UniMoRe, il potenziamento della ricerca in Azienda e in Irccs, i rapporti con Modena per la gestione dei territori di confine, il miglioramento delle attività di raccolta fondi grazie alla collaborazione con associazioni, privati, imprese. Si è poi evidenziata la necessità di valutare le potenzialità tecnologiche dell’intelligenza artificiale e di proseguire nelle politiche di prevenzione. Infine, è stato ritenuto utile in futuro inquadrare con precisione il ruolo del privato accreditato tra volumi di attività di degenza e specialistica.

Le cifre del 2024

Nel 2024 sono stati dimessi 52.748 pazienti (+1,5% rispetto al 2023), di cui 9.585 in day hospital e 22.933 dopo interventi chirurgici. 15.480 gli accessi in day hospital, 362.768 le giornate di degenza, 173.481 gli accessi al pronto soccorso e 2.892 i parti.

Le visite di specialistica ambulatoriale sono state 627.714 (+6%) cui si aggiungono 78.233 visite in libera professione. Le prestazioni diagnostiche sono state 552.867 cui si aggiungono 33.049 prestazioni in libera professione. Le prestazioni di laboratorio sono state 6.374.160 (+7% rispetto al 2023), quelle di riabilitazione 142.729, quelle terapeutiche (radio, dialisi, chirurgia ambulatoriale) 252.729

La produzione chirurgica nel 2024 ammonta a 41.125 interventi (+2,1% rispetto al 2023) di cui 11.651 di attività chirurgica programmata in regime di degenza ordinaria (+6,8% rispetto al 2023).

Rientrano nei tempi previsti il 78% degli interventi oncologici (erano il 77% nel 2023) e il 79% di quelli per la protesi all’anca (erano il 65%). L’81% degli interventi previsti entro il 31 dicembre 2023 sono stati recuperati.