Le operazioni svolte in Emilia Romagna per contrastare il traffico illecito di beni culturali ed i controlli preventivi eseguiti a tutela del patrimonio culturale hanno rappresentato il fulcro delle attività del reparto specializzato.
Nel 2024 i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno recuperato 2.731 beni d’arte con una stima economica complessiva dei beni culturali di € 1.800.100.
L’attività preventiva, grazie all’individuazione dei rischi e delle cause che potrebbero minare la sicurezza e la conservazione dei beni, è fondamentale per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale. Nel 2024 tali attività hanno riguardato diversi settori: per le attività di tutela del paesaggio e monumenti, il Nucleo TPC di Bologna ha svolto 184 servizi di controllo alle aree paesaggistiche terrestri e 81 alle aree archeologiche; i controlli ad esercizi antiquariali e commerciali in genere sono stati 74, mentre quelli a mercati e fiere antiquariali sono stati 145; il monitoraggio “on-line” dei beni commercializzati nelle piattaforme di “e-commerce” e/o sui siti internet degli antiquari e case d’aste hanno continuato ad impegnare il personale operante che, nell’anno di riferimento, ha esaminato complessivamente 1.475 beni posti in vendita confrontandoli con quelli inseriti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, database gestito dal Comando TPC di Roma, che ha consentito il recupero di 428 beni culturali.
Il costante impegno speso dai militari del Nucleo TPC di Bologna, validamente supportato dall’Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha permesso di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva sull’intera regione. Nello scorso anno, il numero dei furti di beni culturali ha registrato un leggero decremento rispetto all’anno precedente, (da 34 furti nel 2023 si è passati a 30 del 2024 nell’intera regione): in particolare, i luoghi più colpiti continuano ad essere gli edifici di culto e pertinenze con 8 azioni furtive e quelli nei luoghi privati e pertinenze con 11 furti.
L’aggressione speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo archeologico è un fenomeno di crescente attualità che viene contrastato in sinergia con l’Arma territoriale e il supporto del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri. Anche nel 2024 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di elicotteri del 13° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Forlì nell’intero territorio regionale con l’imbarco sul velivolo anche di funzionari specializzati delle tre Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, Parma e Ravenna, per il necessario contributo tecnico.
Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno denunciato alle competenti Autorità Giudiziarie 25 persone, ritenute responsabili di aver violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati di furto di beni d’arte, ricettazione di opere d’arte rubate, contraffazione di opere d’arte contemporanea.
Nel corso del 2024, nell’intero territorio regionale, sono state condotte, con la collaborazione e supporto dei funzionari della Soprintendenza Archivista e Bibliografica dell’Emilia Romagna, numerose operazioni finalizzate a recuperare beni culturali, costituiti da documenti archivisti appartenenti allo Stato ed Enti Ecclesiastici, e beni librari sottoposti a tutela, trovati sul circuito antiquariale, ma risultati sottratti dai luoghi di deposito. In questo abito sono stati recuperati nr. 2.495 tra beni librari e documenti, restituiti agli enti di appartenenza.
Nel settore archeologico 207 sono stati i reperti recuperati, di cui 163 interi e 17 frammenti e 27 i beni di natura numismatica archeologica, 4 i reperti paleontologici individuati e sequestrati.
In questo settore i recuperi sono frutto dell’attività preventiva e repressiva, svolta in collaborazione dei funzionari delle tre Soprintendenze ossia gli Enti di tutela del Ministero della cultura dislocati nell’intero territorio regionale.
Nel contrasto alla falsificazione delle opere d’arte, il monitoraggio del mercato e le indagini sviluppate di concerto con le competenti Autorità Giudiziarie, ha permesso di sequestrare, 31 opere d’arte contraffatte che avrebbero potuto far realizzare un guadagno illecito di circa € 160.000.000, qualora messe in circolazione come autentiche.
In totale le attività di polizia giudiziaria svolte dal Nucleo TPC di Bologna hanno consentito di recuperare e sequestrare nr. 2731 beni culturali.
In tale ambito, si segnalano:
– 29 febbraio 2024 San Severino Marche (MC). Restituiti all’Arcivescovo di Camerino e San Severino Marche due dipinti olio su tela applicata su tavola raffiguranti due Misteri del Rosario, la Visitazione della Madonna a Sant’Elisabetta e la Salita di Cristo al Calvario, trafugate nell’anno 1982 dall’interno della Chiesa di San Paolo di Fiastra. L’accurata attività di indagine è stata sviluppata dai Carabinieri TPC dopo aver accertato, nel corso di un’attività di controllo e monitoraggio dei beni venduti sulle piattaforme e-commerce in Italia, la commercializzazione delle due opere presso una casa d’aste bolognese.
– 27 maggio 2024 Chiavari (GE). Restituito al Vescovo di Chiavari il portale per nicchia dipinto olio su tela, realizzato tra il 1690 ed il 1710, raffigurante “I misteri del Rosario, San Domenico e Santa Caterina da Siena”, di ignoto pittore ligure, (cm 264 x 187), che era stata trafugata da ignoti, in data e modalità imprecisate e comunque dopo il 1997, all’interno della chiesa parrocchiale Sant’Antonino Martire di Chiavari – frazione Sanguineto (GE). Il bene d’arte recuperato era stato presentato presso l’Ufficio Esportazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (SABAP) di Bologna da un antiquario della provincia di Parma per essere venduto fuori dai confini nazionali.
– 27 maggio 2024 Chiavari (GE). Restituito al Vescovo di Chiavari il portale per nicchia dipinto olio su tela, realizzato tra il 1690 ed il 1710, raffigurante “I misteri del Rosario, San Domenico e Santa Caterina da Siena”, di ignoto pittore ligure, (cm 264 x 187), che era stata trafugata da ignoti, in data e modalità imprecisate e comunque dopo il 1997, all’interno della chiesa parrocchiale Sant’Antonino Martire di Chiavari – frazione Sanguineto (GE). Il bene d’arte recuperato era stato presentato presso l’Ufficio Esportazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (SABAP) di Bologna da un antiquario della provincia di Parma per essere venduto fuori dai confini nazionali.
– 3 giugno 2024 Bologna. Restituito, all’Amministratore Unico dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Città di Bologna, il dipinto ovale olio su tela, attribuito a Girolamo Negri, pittore di scuola bolognese del XVII secolo (cm 106 x 88), raffigurante “San Giovanni Evangelista”, asportato all’interno del Santuario di Santa Maria del Baraccano di Bologna nella notte del 29 novembre del 1975. Il bene era stato posto in vendita da una casa d’aste milanese ed affidata, dall’acquirente in buona fede, a due restauratori tra Milano e Reggio Emilia, ai quali l’opera e la cornice venivano tempestivamente sequestrate per impedirne l’ulteriore dispersione.
– 10 ottobre 2024 Imola (BO). Sequestro d’iniziativa di un dipinto tempera su tavola, datato seconda metà del XV sec., raffigurante “Madonna con Bambino e San Giovannino”, noto con il nome di “Madonna del Melograno”, attribuita a Pier Francesco Fiorentino (1444 – 1499), che era stata sottratta dalla pinacoteca civica di Gubbio (PG) nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1979. L’opera, di eccezionale rilevanza storica e artistica e inserita nel bollettino delle opere d’arte trafugate nr. 9 del 1982 edito dal Comando TPC, era stata trovata nelle disponibilità di una persona che la possedeva in buona fede. La restituzione dell’importante opera d’arte al Museo Civico della Città di Gubbio è avvenuta l’11 dicembre 2024, con significativo risalto sui vari organi di stampa nazionali.
Tra le operazioni condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Bologna fuori dai confini nazionali, che hanno permesso il recupero, il sequestro e la restituzione di beni culturali, si evidenzia la seguente attività:
– 5 luglio 2024 (Svizzera, Norvegia, USA). Nell’ambito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma con diverse rogatorie in corso, il Nucleo TPC di Bologna ha recuperato e rimpatriato 58 monete di notevole pregio e rarità ed individuate altre 96 in Svizzera in attesa del loro rimpatrio, asportate dal medagliare del Museo Archeologico di Parma tra il 2006 e il 2009. L’accurata attività di indagine è stata sviluppata a partire dall’opera di controllo delle piattaforme digitali di vendita, su scala nazionale ed internazionale. La ricerca ha permesso di risalire, grazie anche al contributo dei funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Parma, alle singole monete disperse tra appassionati di numismatica e case d’asta che operano tra l’Europa e gli Stati Uniti. Grazie alle Rogatorie o gli Ordini di Indagine Europei emessi dalla Procura della Repubblica, oltreché al coinvolgimento dei canali diplomatici nazionali mediante i competenti uffici del Ministero della Cultura italiano, si è riusciti ad ottenere la restituzione delle preziose monete.
Le 58 preziose monete, appartenenti al medagliere del Museo Archeologico, sono state restituite il 10 luglio 2024 al Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma.
La tutela delle opere d’arte e delle testimonianze storiche è cruciale per custodire l’identità, le radici e la storia di un popolo, la cui conoscenza accresce la consapevolezza di quanto sia necessaria la loro protezione, soprattutto per le future generazioni.
In tale settore, per ottenere risultati rilevanti, è necessario un costante monitoraggio che viene svolto ininterrottamente dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale grazie alla presenza sul territorio della nostra regione del Nucleo Carabinieri TPC di Bologna.