La frana di Boccassuolo continua a scendere verso il torrente Dragone, con movimenti franosi non solo superficiali, ma che agiscono anche in profondità provocando l’innalzamento della quota dell’alveo, nonostante il tentativo di deflusso in corso da giorni attraverso la creazione di canali laterali ad opera delle ditte incaricare dalla Protezione civile regionale.

Nella giornata di martedì 13 maggio il sindaco del Comune di Palagano Fabio Braglia, ha evidenziato «il continuo ed assiduo lavoro dei tecnici e dei funzionari dell’Agenzia Regionale di protezione civile, della facoltà di Geologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia e delle ditte che da settimane operano per contenere i danni, oltre a tutto il personale che da giorni instancabilmente si adopera per la comunità ed al quale va tutto il mio ringraziamento. Si tratta di un dramma che quotidianamente cresce per dimensioni e criticità, e per questo è urgente e necessario ricevere sostegni ed aiuti concreti da parte delle Istituzioni».

A preoccupare è proprio il movimento di fango e detriti che, una volta depositato sull’alveo del torrente Dragone, ne alza il livello creando una sorta di diga naturale, potenzialmente rischiosa per il territorio circostante e per arginare il fenomeno, i tecnici stanno continuando a scavare fossi di scolo laterali.

Ad oggi risultano oltre 3,5 i milioni di metri cubi mossi dalla frana di Boccassuolo, che viaggia ad una velocità media di circa mezzo metro all’ora e si estende su una superficie complessiva di 500mila metri quadrati.

Al momento sono stati evacuati tre nuclei famigliari residenti con otto persone, e ne sono stati allontanati altri 10 non residenti (seconde case) per un totale di circa 20 persone. Restano poi 51 le persone parzialmente isolate. Sono infine tre le abitazioni distrutte, quattro le strade comunali e tre i ponticelli di attraversamento.