Il Comune di Bologna si fa promotore del convegno nazionale sulla questione di genere nell’industria creativa e culturale, nell’ambito del percorso INCREDIBOL! BOX – La cultura si fa impresa, un ciclo di appuntamenti rivolti ai protagonisti del comparto del territorio regionale delle Imprese Culturali e Creative (ICC), che fa parte di INCREDIBOL!, progetto nato nel 2010 per sostenere la crescita del settore culturale e creativo in Emilia-Romagna.
INCREDIBOL! BOX è suddiviso in due sezioni, Scenari e Tolls, e punta a sostenere il settore, divenuto sempre più incisivo sia in termini di sviluppo economico, che come fattore di innovazione sociale, tra creazione di posti di lavoro, rigenerazione urbana e miglioramento della qualità della vita, nell’orientamento verso azioni mirate e sostenibili.
Molte artiste, creative e professioniste della cultura si pongono obiettivi meno ambiziosi di quanto potrebbero realmente permettersi oppure li abbandonano lungo il percorso perché spesso, senza nemmeno rendersene conto, sono influenzate da stereotipi culturali, da una bassa autostima, da esperienze negative o da ostacoli strutturali e sociali che ne limitano il potenziale.
Il convegno, dal titolo ‘La questione di genere nell’industria creativa italiana’, è in programma lunedì 19 maggio alle ore 16.00 presso la Sala della Musica in Biblioteca di Sala Borsa (Piazza del Nettuno 3, Bologna) ad accesso gratuito senza prenotazione, si propone di promuovere lo sviluppo di politiche più inclusive per le professioniste e i generi sottorappresentati dell’industria culturale, con l’obiettivo di valorizzarne le competenze, sostenerne la crescita professionale e contrastare la presenza di stereotipi e discriminazioni nei contesti lavorativi.
Nella prima parte del talk interverranno alcune rappresentanti di collettivi nati per contrastare le disuguaglianze di genere nei rispettivi ambiti professionali: Francesca Barone, cofondatrice di Equaly per la musica, Sara Fabbri, fumettista, di Moleste per l’illustrazione e il fumetto, Alessia Bisini, Francesca Candioli, Roberta Cavaglià e Stefania Prandi, fondatrici di Espulse per il giornalismo, l’editoria e l’audiovisivo.
Sarà un momento di confronto aperto, arricchito dalla presentazione di dati e studi che rendono visibile ciò che spesso resta nascosto, ma anche un’occasione concreta per fare rete e conoscere professioniste e attiviste che operano sul territorio regionale e nazionale.
La seconda parte sarà dedicata ad approfondimenti tematici sull’industria culturale e sui singoli percorsi: si parlerà di opportunità, buone pratiche, rapporti con il mercato estero, formazione, autorappresentazione nei media, produzione e scrittura. Ne parleranno Cinzia Bomoll – scrittrice, sceneggiatrice e regista, Giulia Franceschini – responsabile comunicazione e ricercatrice presso SAE Institute Milano, Rosy Nardone – ricercatrice in Didattica e Pedagogia Speciale, componente del Centro di ricerca su Media e Tecnologie e del Centro Studi sul Genere e l’Educazione dell’Università di Bologna, e Stefania Prandi, giornalista, scrittrice e fotografa.
Tra le due parti del panel, un intervallo in cui sarà possibile incontrarsi e favorire momenti di networking.
Tra le due parti del panel, un intervallo in cui sarà possibile incontrarsi e favorire momenti di networking.
Le industrie culturali e creative (ICC) comprendono un ampio spettro di ambiti: dalle arti visive e performative alla letteratura e alla musica, passando per il design, la moda, il patrimonio culturale e l’editoria. Un concetto ampio e sfaccettato, che abbraccia anche i processi culturali e comunicativi.
Le alleanze tra realtà diverse rappresentano un elemento chiave per avvicinare le politiche locali a chi opera concretamente nel settore. Questa connessione diventa un motore di cambiamento, capace di promuovere a livello nazionale ed europeo un approccio strutturato, replicabile e sostenibile sul tema della parità di genere.
L’incontro intende avviare una riflessione sulla rappresentazione di genere all’interno di tali processi, con l’obiettivo di dare spazio a una pluralità di voci fondamentali per innescare un reale cambiamento.
L’approccio narrativo del convegno si configura, infatti, come uno strumento trasformativo: da un lato favorisce la riflessività, dall’altro consente la costruzione di contro-narrazioni capaci di sovvertire l’ordine simbolico dominante. In questo senso, le ICC costituiscono un terreno particolarmente fertile per immaginare scenari alternativi.
“Per secoli l’unico spazio accessibile alle donne è stato quello domestico, una storia di cui a oggi permangono tracce”, commenta Laura Gramuglia, moderatrice del talk, storyteller e operatrice culturale. “In un contesto in cui i vertici rimangono improntati su modelli maschili, anche quando sono le donne a occuparli, la sfida è provare a cambiare il racconto, diffondendo nuovi modelli di riferimento e mantenendo aperto il dialogo su strategie e buone pratiche capaci di stimolare il cambiamento dall’interno”. E prosegue: “Adottare una prospettiva narrativa può consentire di ricostruire i percorsi professionali di professioniste nell’industria culturale, in cui sono sottorappresentate, mettendo in luce le difficoltà e gli ostacoli in cui tendono a imbattersi, dalle barriere all’ingresso alla precarietà, dalla competitività alla questione linguistica e alla sessualizzazione, ma anche le strategie utilizzate per superarli e contrastarli. Al contempo, si connota anche per una valenza trasformativa, da un lato stimolando la riflessività, dall’altro offrendo la possibilità di elaborare contro-narrazioni in grado di definire un ordine simbolico diverso da quello dominante. Da questo punto di vista, l’industria culturale rappresenta un terreno particolarmente fertile per la produzione di scenari alternativi, e la restituzione di agency a coloro cui è stata tolta”.
In tal senso, questo progetto vuole rappresentare il primo passo di un percorso di ricerca e approfondimento che in futuro potrebbe portare ulteriore consapevolezza e cambiamento, non solo all’interno di questo settore, ma nella società più in generale.
Per informazioni: https://www.incredibol.net/ incredibol@comune.bologna.it