La Società Italiana di Leadership e Management in Medicina (SIMM) ha confermato Mattia Altini, Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena, alla presidenza nazionale per un nuovo mandato. Si tratta della terza elezione consecutiva, a conferma della fiducia e della stima riposta nei suoi confronti da parte della comunità dei professionisti sanitari.
“Sono veramente onorato di aver ricevuto la fiducia dei soci anche per questa terza volta” ha commentato Altini, che ha voluto dedicare un pensiero a Camillo Rossi, vicepresidente del precedente mandato recentemente scomparso, ricordandone “il grande contributo alla SIMM e alla formazione dei giovani”.
Al centro della visione del presidente riconfermato, un messaggio chiaro: “Dobbiamo lavorare sulla nostra capacità di generare valore per il sistema sanitario, ciò significa avere, con le nostre scelte organizzative e i nostri investimenti in tecnologie e strutture, un impatto reale – ovviamente positivo in termini qualitativi – all’interno di un sistema sanitario che ha bisogno di trasformare profondamente i suoi modelli di cura”.
Secondo Altini, i valori fondanti del Servizio Sanitario Nazionale restano pienamente attuali, ma non possono più essere garantiti attraverso assetti organizzativi pensati per un contesto diverso. “Occorre trasformare i nostri modelli per rispondere più efficacemente ai bisogni dei cittadini di oggi – ha sottolineato – con una visione moderna, integrata e condivisa, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, come l’innovazione tecnologica, la telemedicina, l’intelligenza artificiale, le nuove possibilità offerte dalla riorganizzazione della medicina generale, il rapporto con gli specialisti ospedalieri e ambulatoriali, l’appropriatezza nelle prescrizioni e nell’offerta dei servizi”.
Una visione che conferma l’operazione in corso anche sul territorio modenese, con l’impegno ad analizzare l’attuale organizzazione delle aziende sanitarie nella loro risposta ai bisogni, per aumentare il rendimento delle risorse disponibili – non solo economiche ma in termini di servizi attivi e di personale – in un contesto che rimane di grave difficoltà per tutto il sistema sanitario nazionale. “Forti anche delle competenze del nostro territorio – prosegue -, che da sempre vede istituzioni e terzo settore molto presenti e sensibili alle tematiche sanitarie, possiamo veramente costruire strategie di sistema che siano basate sull’evidenza di dati concreti e che prevedano il coinvolgimento di tutti gli attori nella scelta su quale sarà il sistema sanitario di oggi e di domani, quello che vogliamo offrire ai nostri cittadini. Lo stiamo facendo, su mandato della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, avviando un’analisi dei servizi, a partire da quelli dell’emergenza e dell’urgenza”.
Per far fronte alle note difficoltà di reperimento del personale di emergenza-urgenza continuando però a garantire elevati standard di assistenza ai cittadini, i territori sono infatti impegnati in gruppi di lavoro, formati da sindaci, professionisti sanitari e rappresentanti dell’associazionismo del soccorso, con il compito di analizzare a fondo la situazione, partendo da dati epidemiologici e di attività per individuare soluzioni organizzative anche innovative, che assicurino la sostenibilità nel lungo periodo.