Servizi sociali dell’Unione Tresinaro Secchia, associazioni e cooperative uniti per contrastare la povertà e assistere i senzatetto, ma anche le persone e le famiglie, purtroppo sempre più numerose, in situazione abitativa e lavorativa precaria o a rischio emarginazione perché in difficoltà economica. E’ l’obiettivo dell’importante percorso di coprogettazione pubblico/privato sancito nei giorni scorsi con la firma da parte del dirigente del Servizio sociale dell’Unione Tresinaro Secchia, Luca Benecchi, e del presidente del Consorzio Oscar Romero, Valerio Maramotti, capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo costituita da associazioni e coop sociali, di una apposita convenzione finalizzata alla realizzazione e alla gestione di un vero e proprio Centro servizi per la povertà.
I numeri del disagio. Le crisi economico-finanziarie degli ultimi anni hanno infatti avuto ripercussioni pesanti anche in un territorio, come quello dell’Unione Tresinaro Secchia, che fino a inizio millennio è stato tra quelli a maggior tasso di ricchezza e benessere. Le povertà, anche economiche si sono moltiplicate anche qui, tanto che solo negli ultimi anni i casi di adulti poveri in carico al Servizio sociale unificato sono passati da circa 500 a più di 1000, a cui si aggiungono altre 800 persone povere fra famiglie con minori e anziani, circa 150 persone senza casa e più di 400 che ricevono aiuti alimentari.
“La povertà è diventata un fenomeno complesso, con inevitabili complicazioni sanitarie, che tende a cronicizzarsi e a non risolversi spontaneamente fino a diventare povertà estrema – sottolinea il presidente dell’Unione Tresinaro Secchia, Fabrizio Corti – Per questo serve una risposta qualificata e responsabile che cercheremo di assicurare grazie anche un importante finanziamento Pnrr di 680.000 euro con il quale realizzeremo un Centro servizi per la povertà in grado di garantire, a tutte queste persone in difficoltà, servizi essenziali come pasti, docce, posti-letto e screening sanitario, ma anche consulenze psicologiche e legali, attività di formazione digitale e professionale grazie a una ricco team di educatori”.
Il nuovo Centro servizi contro la povertà. La struttura destinata a fornire tutti questi servizi è stata individuata in un fabbricato a fianco della Palazzina Lodesani in via Fogliani, le ex scuole elementari di Scandiano che da tempo ospitano oltre alle attività dei Servizi sociali dell’Unione – a partire dal Centro per le famiglie – e del Comune, anche diverse associazioni. Nei prossimi giorni partiranno i lavori di ristrutturazione dell’edificio, curati dall’Ufficio tecnico del Comune di Scandiano, che sarà destinato anche ad accoglienza notturna per casi in emergenze abitativa con due camere da due posti letto l’una, attivabili anche su richiesta da parte dell’Ausl. Di 710.000 euro la spesa prevista per la realizzazione del nuovo Centro servizi contro la povertà e la gestione del primo periodo di attività, in gran parte coperta dai fondi Pnrr – Missione 5 “Housing first e stazioni di posta”. L’inaugurazione è prevista entro la fine dell’anno, ma già da giugno un team di educatori – coadiuvati da psicologo, consulente legale, mediatore culturale e una ricca rete di volontari – inizierà in sedi provvisorie ad accogliere cittadini fragili, attivando servizi essenziali quali servizio doccia, pasti e screening sanitario, ma anche attività di accompagnamento alla residenza e segretariato sociale, formazione digitale e professionale. Il servizio è rivolto a senzatetto e persone o famiglie residenti nei comuni dell’Unione Tresinaro Secchia in situazione abitativa e lavorativa precaria o in difficoltà economica e a rischio emarginazione.
I protagonisti del progetto. La convenzione con l’Unione Tresinaro Secchia è stata sottoscritta da un’associazione temporanea di scopo composta da Croce rossa italiana Comitato di Scandiano, Caritas reggiana, Consorzio Oscar Romero, Ordine francescano secolare, associazione Coraggio Insieme si Può e dalle cooperative sociali Nefesh, San Giovanni Bosco e Pangea. Al progetto partecipa anche l’Ausl in virtù di un accordo interistituzionale che pone le basi per una effettiva integrazione socio sanitaria.