Ottima partecipazione, con oltre centocinquanta partecipanti in due giorni, al viaggio-studio organizzato dall’Uncem nelle “Green community” dell’Appennino dell’Emilia-Romagna, tra momenti di lavoro, convegni e analisi degli interventi realizzati e finanziati con la Strategia Aree Interne e con altri bandi e programmi comunitari, regionali, nazionali. Presenti Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea Legislativa regionale, l’assessore alla Montagna Davide Baruffi e molti amministratori di diverse Regioni italiane, anche alpine. Ad accogliere i partecipanti a Vergato (Appennino Bolognese) e a Castelnovo ne’ Monti (Appennino Reggiano) i sindaci e presidenti delle due Unioni montane, Valentina Cuppi ed Emanuele Ferrari. Il viaggio-studio si è svolto nell’ambito del “Progetto Italiae”, coordinato da Giovanni Vetritto, Direttore generale del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Il viaggio-studio ha consentito di aumentare la capacità di ascolto e dialogo dei territori – dice il presidente nazionale Uncem Marco Bussone -, due pilastri per il lavoro che Uncem fa con le aree montane. Abbiamo bisogno di andare oltre la retorica delle buone pratiche da imitare, oltre le limitazioni del PNRR e le fragilità dei municipalismi. Abbiamo riscoperto l’importanza della fiducia e della rete tra sindaci e amministratori che ascoltano la comunità, sanno essere più coesi fra di loro, si strutturano a dimensione di valle per lavorare con le città. Politica, insomma. L’Emilia-Romagna in questo è importantissima per il Paese”.
Gli fa eco Giovanni Battista Pasini, presidente Uncem Emilia-Romagna, che precisa: “Abbiamo capito ancora una volta che non basta elencare le cose che non vanno negli Enti locali o quelle che un’associazione come Uncem fa. Occorre mettersi in gioco, ciascuno con i suoi ruoli e impegni, capacità e visioni. L’Emilia-Romagna ha strutturato molti virtuosi percorsi, le due Green community che abbiamo visitato stanno investendo le risorse secondo una strategia che ha almeno quindici anni di vita e che rappresenta un’occasione per rafforzare la coesione territoriale fra i Comuni, facendo delle risorse naturali un volano per lo sviluppo. Sono orgoglioso di poter rappresentare realtà così preziose e, con i presidenti di altre Delegazioni Uncem come Achille Bellucci del Lazio e Roberto Colombero del Piemonte, abbiamo definito percorsi di approfondimento in particolare sul sistema istituzionale. Dove vi è una governance territoriale forte, che accompagni i paesi grandi e piccoli nel lavoro insieme, si innestano politiche e investimenti. Dove è debole, tutto è fragile. Questa è una certezza che ci impegna a lavorare con tutte le Regioni, con il Governo centrale, con il Parlamento nel valorizzare i servizi pubblici, agire sulla leva fiscale, promuovere una nuova economia di comunione tra Stato e mercato, e qui le Cooperative di comunità hanno molto da dire, generare fiducia tra sindaci costruendo dialogo e interazione comunitaria”.