“L’interrogazione presentata dalla nostra lista sulla bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, fondamentale per il distretto ceramico, è stata liquidata dal sindaco Mesini con una risposta evasiva, limitandosi a un discorso retorico, vuoto, senza affrontare il merito delle domande” – sottolinea Macchioni. Questa prassi, ormai abituale, dimostra come l’Amministrazione scarichi il ruolo del Consiglio e dei cittadini, tradendo gli interessi di Sassuolo con un immobilismo inaccettabile.
La bretella, sostenuta da imprenditori, Confindustria Ceramica, UNATRAS e dai presidenti delle provincie di Modena e Reggio Emilia, è strategica per la competitività del territorio. “La nostra domanda chiedeva chiarimenti sulla linea della Giunta e come gestire il dissenso del Movimento 5 Stelle, rappresentato dall’assessore alla Sostenibilità Ambientale Andrea Baccarani. La risposta del Sindaco si è ridotta a un silenzio con parole vaghe, un tentativo di non scontentare il M5S, notoriamente contrario all’opera. Questo immobilismo, più che incapacità decisionale, è un vero e proprio tradimento degli interessi produttivi di Sassuolo, il segno di una coalizione in crisi e fragile.
Il Consiglio Comunale, che dovrebbe essere un luogo di confronto istituzionale, si è trasformato in un vero e proprio circo nel corso della serata. Alcuni cittadini tra il pubblico, durante la discussione di un ODG, hanno esposto cartelli a sostegno della linea anti-taser della maggioranza, senza che il presidente del Consiglio muovesse un dito per garantire il decoro dell’aula. “Ho chiesto di rimuovere quei cartelli per rispetto del luogo istituzionale – continua Macchioni – “ma mi è stato risposto che ‘non creavano fastidio’”. È questo il rispetto per le istituzioni? Un’aula consiliare ridotta a palcoscenico di propaganda, con la complicità di amministratori incapaci di far rispettare le regole.
Il punto più basso, però, è stato toccato dalla consigliera PD Rebecca Sara Rossi, che ha pronunciato frasi gravissime contro quattro agenti della Polizia Municipale, “condannandoli” per un episodio ancora sotto processo. “È un’arroganza intollerabile”- commentato Macchioni – denunciando un’offesa al principio di presunzione d’innocenza e al ruolo istituzionale che Rossi dovrebbe incarnare. “Ancora più scandaloso è il silenzio del sindaco, che non ha preso le distanze da tali dichiarazioni, limitandosi a comunicati stampa ipocriti e vuoti. Questa Giunta, incapace di assumersi responsabilità, si rivela ogni giorno più imbarazzante”.
L’episodio di Rossi non è isolato, ma si lega a un passato che Sassuolo non può dimenticare. Nell’aprile 2020, un fuori onda durante un Consiglio Comunale in videoconferenza svelò il vero volto di chi oggi governa la città: Matteo Mesini, allora consigliere, insieme a Serena Lenzotti e Maria Savigni, oggi vicesindaco e assessore, insultarono il comandante della Polizia Municipale Stefano Faso, arrivando a dire: “Bisogna picchiarlo”. Quelle parole che incitavano alla violenza, dette dall’attuale sindaco, fecero scalpore, finendo su testate giornalistiche nazionali. “È la prova di un odio radicato del PD verso le forze dell’ordine” – afferma Macchioni – ricordando come quell’episodio, seguito da querele reciproche, abbia mostrato la vera natura di chi oggi siede al vertice di Sassuolo. “Mesini, Lenzotti e Savigni non hanno mai pagato il prezzo politico di quel fuori onda, e le recenti parole di Rossi dimostrano che nulla è cambiato.
L’inadeguatezza di questa Giunta non si limita alle risposte evasive o agli episodi di disprezzo verso le forze dell’ordine. L’organizzazione istituzionale è al collasso: “Le commissioni consiliari, fondamentali per il confronto democratico, vengono saltate per mancanza di argomenti” – denuncia Macchioni – mentre i Consigli Comunali si trasformano in spettacoli gestiti da amministratori inesperti, più attenti alla propaganda che al bene della città. Non possiamo tacere di fronte a questa deriva. “Chiediamo le dimissioni immediate della consigliera Rossi e un passo indietro di una Giunta che ha perso ogni credibilità. La città ha bisogno di amministratori competenti, trasparenti e rispettosi delle istituzioni, non un circo di dilettanti che calpestano la dignità della nostra città – conclude Macchioni.