Assegnazione delle risorse rimanenti per interventi urgenti, al netto delle rimodulazioni: circa 50-60 milioni di euro (“residui” della gestione precedente), più 100 milioni sul 2024. Monitoraggio puntuale dello stato d’attuazione dei lavori già finanziati, semplificazione delle procedure di rimborso per i privati, a partire da chi ha avuto danni per importi più bassi. E poi via ai tavoli tecnici per la messa in sicurezza del territorio in senso stretto, “forti” del miliardo di euro, da ripartire tra le tre Regioni, previsti con la programmazione pluriennale.

Queste le prossime tappe del percorso della ricostruzione post alluvione indicate nel corso dell’incontro, oggi in Regione, tra la sottosegretaria alla Presidenza della Giunta con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, il commissario straordinario per la ricostruzione, Fabrizio Curcio, e i rappresentanti dei comitati degli alluvionati. Al centro dell’incontro le novità introdotte dal nuovo decreto-legge del Consiglio dei ministri, ora in fase di conversione, che prevede ulteriori disposizioni urgenti per affrontare gli straordinari eventi alluvionali avvenuti nei territori dell’Emilia-Romagna, oltre che in Toscana e Marche.

Sempre oggi il commissario ha annunciato che arriverà a breve un’ordinanza che consentirà la prosecuzione del pagamento dei Cas, i Contributi di autonoma sistemazione.

“Un incontro decisamente positivo- ha evidenziato Rontini-. Il commissario ha evidenziato quelle che sono le novità del decreto-legge 65, che sta facendo il proprio iter parlamentare. Ci sono tantissime sollecitazioni che abbiamo raccolto proprio dal lavoro dei territori e dei comitati; avremo, nelle prossime settimane, uno strumento migliore con cui affrontare il post alluvione. Tra le richieste presentate e già previste dal decreto, l’aver tenuto insieme le emergenze del 2023 e del 2024, e la messa a disposizione di un fondo pluriennale per costruire opere per ridurre il rischio e aumentare la sicurezza dei territori”.

“Un’occasione, quella di oggi, per spiegare ai rappresentanti dei comitati l’azione positiva del governo, e dunque ciò che è stato previsto nel decreto-legge. Un atto che risponde, per quanto è stato possibile, anche alle loro richieste- ha commentato Curcio-. L’incontro di oggi ha rappresentato, dunque, uno scambio importante, fatto sul territorio, insieme alla Regione: le comunità attendevano anche di vedere se le richieste fatte a suo tempo avessero trovato una risposta”.

Il decreto attualmente è al parlamento; approvato il 30 aprile scorso e pubblicato il 7 maggio, occorrono 60 giorni per convertirlo in legge.