Una delegazione proveniente da Asti, composta da oltre 30 persone, tra rappresentanti delle istituzioni locali e dirigenti e professionisti dell’Azienda Sanitaria Locale – ASL AT, ha fatto tappa oggi a Modena per approfondire il “modello Modena” nella gestione delle demenze, riconosciuto a livello nazionale per l’approccio integrato e innovativo ai bisogni delle persone affette da deterioramento cognitivo e dei loro familiari.
La visita, organizzata in collaborazione con l’Azienda USL di Modena, ha offerto l’occasione di un confronto diretto tra operatori sanitari, assistenti sociali, psicologi, medici e dirigenti dei due territori, con l’obiettivo di condividere buone pratiche e strumenti operativi, in particolare l’esperienza dei Centri Diurni Alzheimer.
Durante la giornata, la delegazione astigiana ha fatto visita a due strutture residenziali d’eccellenza del territorio modenese, il Centro Diurno “De Amicis” di Carpi, realtà attenta alla personalizzazione dei percorsi assistenziali e all’integrazione con il territorio, e la CRA “9 Gennaio” di Modena, nota per i progetti a sostegno della qualità della vita delle persone con demenza e per le sue pratiche inclusive rivolte alla comunità.
Le visite sono state l’occasione per osservare sul campo l’applicazione dei principi del modello Modena, che si fonda su un approccio multidisciplinare, una rete di servizi sociosanitari integrati, la presa in carico precoce attraverso i Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD), e il coinvolgimento attivo delle famiglie e del volontariato locale. Grande rilievo è stato dato anche ai Caffè Alzheimer, alle reti di comunità amica della demenza, al progetto delle Palestre della memoria e alla formazione costante degli operatori.
“La visita della delegazione dell’ASL di Asti è per noi motivo di orgoglio – dichiara Marina Turci, geriatra, referente formazione residenze e demenze per l’Ausl di Modena –. Significa che il lavoro di rete che portiamo avanti da anni con Comuni, terzo settore e famiglie è un modello che può ispirare anche altri territori”.
Anche i rappresentanti dell’ASL di Asti hanno espresso apprezzamento per l’opportunità di confronto: “Il modello Modena rappresenta una sintesi virtuosa tra innovazione, integrazione e attenzione alla persona. Porteremo con noi molte idee da adattare alla nostra realtà” sottolinea il dottor Andrea Fabbo, Direttore Sanitario dell’ASL di Asti, per diversi anni direttore della Struttura complessa di Geriatria-Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Ausl di Modena.