
Fermare l’azione militare in corso a Gaza, poiché disumana e in contrasto con il diritto internazionale; rilanciare un’azione diplomatica per l’incondizionato “cessate il fuoco” del conflitto in corso e il rilascio degli ostaggi, quindi adoperarsi per il riconoscimento dello Stato di Palestina accanto a quello di Israele (con Gerusalemme capitale condivisa), preservando la prospettiva dei “due popoli, due Stati”. Sono le principali richieste della mozione di Pd, Avs, Spazio democratico, M5s, Modena civica e Modena per Modena approvata, lunedì 16 giugno, dal Consiglio comunale di Modena con il voto a favore dei gruppi proponenti presenti e quello contrario di Pri-Azione, Fratelli d’Italia, Lega Modena e Modena in ascolto; assenti Modena civica, M5s e Forza Italia.
Nella stessa seduta è stata respinta la mozione di Andrea Mazzi (Modena in ascolto) che, condividendo alcune richieste del documento approvato, come la cessazione delle azioni militari in corso a Gaza, la liberazione degli ostaggi, l’avvio dei negoziati di pace e il cordoglio per tutte le vittime del conflitto in Medioriente, invitava, nello specifico, tutti i cittadini modenesi a una giornata di digiuno mercoledì 18 giugno, (a tre mesi dalla ripresa delle ostilità nella striscia di Gaza). La mozione è stata respinta con anche il voto a favore di Luca Barbari (Pd), Lega Modena e Modena per Modena, quello contrario dei consiglieri Pd Antonio Carpentieri, Anna De Lillo, Federica Di Padova, Fabia Giordano e Stefano Manicardi, Pri-Azione e Fratelli d’Italia; non voto per Avs, i consiglieri Pd Francesca Cavazzuti, Gianluca Fanti, Mattia Gualdi, Diego Lenzini, Fabio Poggi e Francesca Ugolini e astensione per Spazio democratico.
In particolare, la mozione illustrata da Diego Lenzini (Pd), pur condannando con fermezza l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas e ogni altra forma di terrorismo, denuncia la violenza delle operazioni militari di Israele che colpiscono indiscriminatamente la popolazione civile palestinese e l’assedio nella Striscia di Gaza, causa di una gravissima emergenza alimentare e sanitaria che mette a rischio la vita di una intera popolazione, a partire dai bambini. Tra le diverse richieste, il documento chiede quindi di fermare immediatamente l’azione militare in corso a Gaza per promuovere – in coerenza con l’impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo – il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel pieno rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele, sostenendo il cosiddetto “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione della Striscia. Inoltre, il documento chiede al Governo di rilanciare un’azione diplomatica necessaria per ottenere un immediato cessate il fuoco, garantendo l’apertura di corridoi umanitari permanenti, e di sospendere le autorizzazioni alla vendita di armi allo Stato di Israele, così come le importazioni di armamenti dallo Stato israeliano, facendosi promotore di queste iniziative anche a livello europeo. Infine, la mozione chiede all’Amministrazione comunale di promuovere sul territorio modenese ogni iniziativa culturale, educativa, istituzionale e civile finalizzata alla promozione della pace e del rispetto dei diritti umani.
Il documento illustrato da Andrea Mazzi (Modena in ascolto), invece, invitava, nello specifico, tutti i cittadini modenesi a una giornata di digiuno mercoledì 18 giugno, al fine di esprimere la richiesta di pace immediata, cessazione delle ostilità e solidarietà nei confronti della popolazione, “ripetendo con cadenza mensile questo gesto simbolico fino alla cessazione delle ostilità in tutta la Terra Santa”. La mozione chiedeva, inoltre, di invitare in Consiglio comunale due persone, in rappresentanza del popolo israeliano e di quello palestinese, per portare una testimonianza di pace, collaborazione e rispetto reciproco. Infine, il documento chiedeva all’Amministrazione comunale di attivarsi per accogliere presso le strutture sanitarie cittadine ulteriori bambini provenienti da Gaza, bisognosi di cure mediche, e di farsi carico di eventuali costi di accoglienza per le persone che li assistono.