Era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico in quanto si sarebbe reso responsabile del reato di atti persecutori.  Dal mese di marzo a tutto il mese di luglio 2024, senza un apparente motivo, avrebbe offeso, minacciato di morte, pedinato, fino all’ultimo più grave episodio, in cui avrebbe persino aggredito la vittima gettandole sul volto e sul corpo del liquido di una sostanza urticante, cagionandole lesioni.

Gravi condotte, quelle compiute da un giovane 26enne, nei confronti di una donna, con la quale aveva intrattenuto solo un rapporto di lavoro, e che hanno ingenerato nella vittima un grave e perdurante stato di ansia. Condotte che si sarebbero ripetute nel tempo da circa quattro mesi con frequenza sempre più ricorrente, a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Reggiolo, a cui la donna nel corso di una sofferta deposizione ha raccontato i fatti, hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica di Reggio Emilia un 26enne domiciliato a Reggiolo per il reato di atti persecutori.

La Procura reggiana, diretta dal Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci, condividendo quindi con le risultanze investigative dei Carabinieri di Reggiolo, richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo, del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima mantenendo una distanza di almeno 1000 metri, e il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo, anche indirettamente con la vittima. disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico.

Il 27enne, dopo l’iniziale consenso al braccialetto elettronico, a seguito di un malfunzionamento del braccialetto, rifiutava continuamente di sottoporsi ad un controllo ed a verifica dello stesso dispositivo, risultando pertanto, di fatto non più sottoposto al controllo tramite il dispositivo elettronico.

L’illecita condotta segnalata dai militari della stazione di Reggiolo alla Procura reggiana, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, ha visto quest’ultima richiedere ed ottenere dal Tribunale di Reggio Emilia l’ordinanza di aggravamento dell’attuale misura, con l’applicazione della misura cautelare non custodiale del divieto di dimora nel territorio delle Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Liguria E Piemonte. Il provvedimento, giunto ai carabinieri della stazione di Reggiolo, è stato quindi notificato al 27enne. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.