“Il centro storico è un ‘organismo’ in continua evoluzione, richiede equilibrio tra vitalità urbana e rispetto delle regole, tutelando i residenti e valorizzando le attività culturali, turistiche e commerciali. Con i controlli rafforzati, le verifiche sui dehors e la promozione del turismo culturale puntiamo a una città più vivibile, attrattiva e condivisa.”

Lo ha spiegato l’assessore al Centro Storico e al Turismo Andrea Bortolamasi nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 7 luglio, in risposta all’interrogazione presentata da Maria Grazia Modena (Modena per Modena) e Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) sul disagio causato da alcuni esercizi pubblici nel centro storico per rumori molesti, il disturbo alla quiete e gli ostacoli alla normale fruibilità degli spazi da parte di residenti e altri esercenti. Facendo riferimento a segnalazioni da parte di cittadini, commercianti e associazioni di categoria, gli interroganti hanno chiesto quali misure concrete l’amministrazione intenda adottare per tutelare i residenti, garantire il rispetto delle norme, sostenere le attività commerciali penalizzate e promuovere un turismo culturale non “mordi e fuggi”.

L’assessore Bortolamasi ha rimarcato la necessità per il centro storico di un equilibrio tra diverse e legittime esigenze: quelle dei residenti, ma anche di esercenti, visitatori e operatori culturali. Di sicuro, ha sottolineato, “nessuno di noi può immaginare un centro storico privo di residenti, socialità, cultura, ristorazione ed eventi, ma tutto deve avvenire nel rispetto delle regole”.

Sul fronte dei controlli, Bortolamasi ha riferito che nei primi sei mesi del 2025 la Polizia Locale ha effettuato 123 interventi per disturbo da musica dopo le 21, agendo sia su segnalazione che in modo programmato. Ha ricordato l’attività degli street tutor, attivi il venerdì e il sabato sera in via Gallucci e altre strade, e l’ordinanza entrata in vigore il 20 giugno scorso che impone la chiusura alle 20 per i piccoli esercizi di vicinato in centro e in alcune vie limitrofe, per contenere fenomeni legati all’abuso di alcol. In aree sensibili come via Selmi, vicolo Forni, Piazza Grande e viale Rimembranze si sono registrati 17 interventi specifici, con 4 sanzioni per irregolarità nella diffusione di musica. La presenza della PL è stata inoltre rafforzata, in coordinamento con le Forze dell’Ordine, in alcune aree critiche come il parco Novi Sad.

L’assessore ha ribadito che i comportamenti scorretti vanno sanzionati, ma non va criminalizzata un’intera categoria di esercenti: “molti rappresentano un presidio positivo di qualità e identità territoriale”. Al fine di decongestionare le aree più frequentate, sono state avviate e programmate iniziative di animazione in luoghi diversi, come per esempio in Sant’Agostino, alla Pomposa e ai Giardini Ducali. Allo stesso tempo sono in corso verifiche puntuali sui dehors e controlli sulle autorizzazioni per la musica, con la possibilità di revoche in caso di violazioni.

Riguardo della mobilità, l’assessore ha ricordato che il centro storico conta oltre 24.000 residenti e solo 2.000 posti auto regolamentati. È in corso una revisione partecipata dell’ordinanza ZTL, che si concluderà nel 2026, con l’obiettivo di semplificare, rendere più equo il sistema, aumentare i posti disponibili per i residenti e migliorare la sicurezza.

Infine, l’assessore ha presentato i dati sul turismo, in forte crescita nei primi quattro mesi del 2025: +10,2% di presenze complessive, +11,8% di pernottamenti, +13,1% di presenze internazionali e +17,6% di pernottamenti dall’estero. “Si tratta di performance superiori alla media provinciale e regionale, con Modena ai vertici tra le città d’arte dell’Emilia-Romagna”, ha rimarcato. Tra le recenti azioni promozionali, Bortolamasi ha citato lo spot televisivo “In una parola Modena”, trasmesso su La7 con oltre 16 milioni di contatti, il lancio del brand “Modena Città dei Festival”, campagne digitali e la valorizzazione del sito Unesco, con oltre 800.000 ingressi al Duomo nel 2024 e già più di 400.000 nei primi cinque mesi del 2025. Ha concluso sottolineando che il turismo culturale rappresenta una risorsa strategica da governare con attenzione e visione, senza gli “effetti distorsivi su una crescita turistica non governata”.