“La sospensione degli accreditamenti fino al 31 dicembre 2026 è un atto dovuto per l’Emilia-Romagna come per tutte le Regioni, che segue l’approvazione della legge nazionale 193, decisa dal Governo. Di fronte a questo scenario, penalizzante per il nostro territorio, abbiamo però reagito subito e l’assessora Conti ha immediatamente convocato tavoli con sindacati, Anci e gestori, chiedendo pareri legali per tutelare il nostro modello”.

Così il presidente della Regione, Michele de Pascale, interviene sulla sospensione della delibera  1638/24 e la presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil.

“Di fronte a una norma statale così stringente abbiamo inoltrato un quesito formale al Ministero- prosegue de Pascale-, che ci ha risposto di voler avviare un confronto tecnico: finché il Governo non scioglierà il nodo, i termini restano sospesi. Forzare la mano significherebbe esporre i Comuni a ricorsi milionari e bloccare nuovi investimenti. La nostra scelta non è quella della sudditanza ai gestori privati ma è quella della massima tutela del servizio e degli anziani. Su questo punto non arretriamo. Isabella Conti ha la mia fiducia, confermata dal lavoro di concertazione meticoloso che ha condotto con il mondo sindacale senza perdere mai di vista il confronto con il territorio e i suoi servizi per gli anziani”.

Il presidente e l’assessora sottolineano di aver concordato con le sigle sindacali una tabella di marcia precisa, che prevede già a partire dalla prossima settimana l’invio delle simulazioni sull’applicazione graduale della delibera 1638/24 e il 29 luglio, per poi aprire, proprio con l’assessora Conti, una discussione puntuale insieme alle rappresentanze sindacali.  “In quei documenti avremmo mostrato come intendiamo finanziare la formazione e l’assunzione di operatori socio-sanitari in tre anni, a garanzia di un salto di qualità reale nei servizi”.

De Pascale e Conti rimarcano che, nonostante la sospensione imposta da Roma, la Regione ha continuato a mettere risorse sul tavolo: “Abbiamo destinato oltre 135 milioni di euro nel triennio 2025-2027 alla non autosufficienza, potenziato l’assistenza domiciliare con 15 milioni aggiuntivi e stanziato 3 milioni all’anno, misura unica in Italia, per i caregiver familiari”.

“La data per un confronto era già stata fissata dall’assessora Conti con numeri e soluzioni sul tavolo- conclude de Pascale-. Considero il confronto coi sindacati una strada maestra, discutendo dei margini di azione che le leggi e le risorse umane e finanziare ci offrono. Mi auguro quindi che si possa recuperare una discussione serena”.