Lunedì 14 Luglio, il Consiglio comunale di Mirandola ha deliberato — con il voto favorevole dei soli consiglieri di maggioranza — l’acquisizione del 45% della neo-costituita società Heracquamodena Srl, nella quale Hera ha conferito la propria gestione della rete idrica modenese, oltre agli altri elementi previsti nell’accordo di rafforzamento industriale.

I soci pubblici manterranno il 51% della proprietà, oltre a competenze specifiche in assemblea dei soci, come l’approvazione del bilancio, la distribuzione dei dividendi, l’apertura e la chiusura di sedi, e l’esercizio di azioni di responsabilità verso gli amministratori. Sarà inoltre garantita la maggioranza nel collegio dei revisori, elemento prioritario e di garanzia per gli stessi comuni. Aimag S.p.A., previo parere favorevole alla delibera da parte della Corte dei Conti e dell’AGCM, entrerà a far parte del bilancio consolidato del gruppo Hera, con benefici economico-finanziari e nuovi investimenti, fornendo anche ossigeno a un bilancio del gruppo AIMAG attualmente poco più che prossimo al pareggio.

Punti centrali dell’accordo sono la raccolta e il trasporto dei rifiuti, che rimarranno pubblici e invariati, e il servizio idrico integrato, ambito in cui AIMAG potrà aspirare a diventare gestore dell’intera rete provinciale. In questi mesi sono stati incontrati sindacati e associazioni di categoria, sono stati acquisiti pareri pro veritate da parte di autorevoli professori universitari, e i termini dell’accordo insieme al piano industriale sono stati illustrati ai consigli e alle commissioni consiliari dei comuni soci. Sono state inoltre analizzate in dettaglio le reali prospettive di un’Aimag “stand alone” (nella sua forma attuale) per il mantenimento dei cosiddetti servizi regolati, tra cui appunto il servizio idrico, che — visti i nuovi confini dell’ambito provinciale — non avrebbe potuto essere mantenuto.

Per AIMAG si tratta di un rafforzamento patrimoniale, frutto di una negoziazione che, a fronte della cessione del controllo, assicura forti prerogative in capo ai soci pubblici: garanzie sui dividendi per i prossimi quattro anni e, soprattutto, una prospettiva industriale e finanziaria chiara e solida anche agli occhi degli stakeholder. Dal 2009, anno in cui venne ceduto il 25% delle azioni ad Hera, non si sono concretizzati gli sviluppi sperati: nessuna sinergia industriale, nessun piano industriale condiviso, così come dalle successive manifestazioni di interesse per individuare nuovi partner, nonostante l’imminenza delle gare per i servizi regolati.

Nel consiglio comunale aperto dello scorso lunedì 3 Luglio sono intervenuti anche importanti rappresentanti della realtà economica e sociale del territorio, come l’ing. Alberto Reggiani, amministratore di Ri.Eco, socio correlato di Aimag e di ACR Spa (storica e importante azienda mirandolese con quasi 1000 occupati, entrata due anni fa nel gruppo Hera), e Francesco Vincenzi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (oltre che del Consorzio di Burana e di ANBI). Entrambi hanno sottolineato come la scelta di procedere con l’integrazione in Hera Spa non debba essere demonizzata, ma considerata come una concreta opportunità di integrazione, stabilità, crescita industriale e soprattutto occupazionale.