Prenderanno il via nel mese di settembre i lavori di riconversione e riqualificazione di 100 alloggi di edilizia popolare residenziale per anziani non autosufficienti con servizi di tecnologia domotica innovativa e abbattimento delle barriere architettoniche. Si tratta di appartamenti gestiti dall’Azienda Casa Emilia-Romagna (Acer) di Reggio Emilia, dislocati per la maggior parte – circa l’80% – sul territorio comunale e per la restante parte in provincia. Il progetto prevede – all’interno di appartamenti già abitati – l’adeguamento degli spazi in termini di accessibilità e l’installazione di dotazioni tecnologiche che garantiscano alle persone residenti una vita autonoma e indipendente.
“I dati sull’invecchiamento della popolazione – afferma il sindaco Marco Massari – ci inducono a riflettere sulla città del futuro, ragionando di interventi che favoriscano l’autosufficienza della popolazione anziana, rimettendo al centro la loro qualità della vita. I fondi Pnrr in questo senso integrano i corposi investimenti che il comune dedica alla popolazione anziana, permettendoci di agire in modo ancora più incisivo su un’autentica urgenza dell’epoca in cui viviamo”.
Gli interventi vengono interamente finanziati con risorse Pnrr pari a 2.460.000 euro, grazie alle quali verranno anche attivati o rafforzati servizi di assistenza domiciliare socio-assistenziale, come potenziamento della rete integrata dei servizi legati alla domiciliarità. La Giunta del Comune di Reggio Emilia, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici con delega alla Casa Lanfranco De Franco ha già approvato il progetto esecutivo e i lavori saranno affidati nei prossimi giorni: il termine è previsto per dicembre 2025. “Questo progetto – spiega De Franco – ci permette di riconvertire e riqualificare un numero importante di alloggi già oggi abitati da anziani e dotare comuni e Acer di una nuova tipologia di offerta abitativa più intelligente e a supporto della non autosufficienza. Si tratterà di un centinaio di piccoli cantieri diffusi con poco impatto singolarmente, ma di rilievo come numeri complessivi. L’adeguamento degli alloggi per garantire una maggiore autonomia è strategico e il Pnrr ci permette un investimento che non avremmo potuto sostenere in queste dimensioni con soli fondi comunali o Acer”.
Le opere rientrano nell’ambito della manutenzione ordinaria e in parte straordinaria e comprendono lavorazioni edili, impiantistiche elettriche e per il condizionamento. Tra gli interventi in programma, ci sono il miglioramento del comfort climatico e termico e l’istallazione di videocitofoni, tapparelle elettriche e scuri automatici, oltre che di rilevatori di gas e sensori di fumo. Verranno inoltre eliminati eventuali dislivelli del pavimento e risistemate le disposizioni interne degli ambienti, in particolare dei bagni, al fine di garantire la completa accessibilità. L’obiettivo è prevenire l’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti assicurando un contesto abitativo attrezzato in alternativa al ricovero a lungo termine in strutture residenziali pubbliche, associandolo a un percorso di assistenza sociale e sociosanitaria integrata di tipo domiciliare, che consenta alla persona di mantenere la massima autonomia ed indipendenza.
I servizi di progettazione, direzione lavori, coordinamento sicurezza e collaudo saranno a carico di Acer Emilia Romagna – Reggio Emilia.
L’individuazione degli alloggi su cui intervenire è stata realizzata dai Servizi sociali del Comune, che in questi mesi hanno esaminato le diverse situazioni e analizzato i bisogni da parte degli inquilini. Tutti i lavori verranno realizzati limitando al massimo i disagi per l’utenza, prevedendo la massima attenzione alle condizioni di fragilità e vulnerabilità degli abitanti stessi e privilegiando le esigenze di ciascuno di essi.
“La cura delle persone più fragili rappresenta uno degli obiettivi di questo mandato – dice l’assessora alla Cura delle persone Annalisa Rabitti – e questo intervento promuove l’autonomia abitativa degli anziani intervenendo sulla casa, che non è solo uno spazio fisico ma è soprattutto un luogo relazionale fondamentale per il benessere della persona. In questi mesi i servizi sociali hanno condotto un lavoro prezioso e attento per individuare gli spazi su cui intervenire in accordo con i residenti, raccogliendo le loro istanze e spiegando l’iter di realizzazione del progetto”.