Condannato per maltrattamenti in famiglia, finisce in carcere 63enne di Vezzano sul CrostoloSi era reso responsabile nei confronti della moglie del reato di maltrattamenti in famiglia, a seguito dei quali i due si erano separati. A partire dall’anno 2006, infatti, l’uomo era diventato ossessivo, geloso e violento. L’ossessione maniacale aveva assunto connotazioni talmente gravi da ingenerare nella donna timore per la propria incolumità. Al termine delle indagini i carabinieri in forza alla stazione di Vezzano sul Crostolo, ai quali la donna aveva raccontato l’accaduto, avevano denunciato alla Procura di Reggio Emilia l’odierno condannato, 63enne.

La Procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri, otteneva dal GIP del Tribunale di Reggio l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con assoluto divieto di accedervi per qualunque ragione senza autorizzazione del Giudice, con obbligo di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di almeno 3000 mt. nonché il divieto di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con la stessa, anche per interposta persona. Provvedimento di natura cautelare che veniva eseguito nel settembre 2022 dai carabinieri di Vezzano sul Crostolo che hanno condotto le indagini. A seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa nel gennaio 2024 dal Tribunale Ordinario di Reggio Emilia, confermata nell’ottobre seguente dalla Corte D’Appello Bologna, definitiva il il 7 luglio 2025, l’uomo è stato riconosciuto colpevole dal competente Tribunale di Reggio Emilia che l’ha giudicato, condannandolo alla pena principale di anni 1 e mesi 4 di reclusione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nella mattinata odierna dai Carabinieri della Stazione di Vezzano sul Crostolo, nel cui comune l’uomo risiede. I militari hanno quindi, hanno raggiunto l’uomo presso la propria abitazione in cui si trovava, lo hanno arrestato ed hanno dato esecuzione al provvedimento accompagnando l’uomo in carcere per l’espiazione della pena.