Oltre 16.000 metri quadrati, su sette livelli, con 35 posti letto di ostetricia, 14 di pediatria, 13 di neonatologia e 4 di Terapia Intensiva Neonatale (estendibili a 10 in caso di necessità), 7 sale parto, 2 sale operatorie.

Sono le caratteristiche strutturali del nuovo Polo Materno-Pediatrico dell’Ospedale Maggiore di Bologna, un investimento da 64,5 milioni di euro, di cui 50 milioni da parte del Ministero della Salute (art.20 L.67/88 – Investimenti ministeriali in sanità), 2,5 della Regione Emilia-Romagna e 12 milioni di fondi propri dell’Azienda USL di Bologna.
Ma ancor più della dimensione e della spesa, sono alcuni aspetti qualitativi quelli destinati a migliorare l’ambiente nel quale i professionisti si troveranno ad operare e di conseguenza a migliorare la qualità delle cure e dell’assistenza. I reparti di Ostetricia, Neonatologia e Pediatria saranno collocati in un unico edificio dedicato, insieme al Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico e al Pronto Soccorso Pediatrico, con percorsi integrati con il Pronto Soccorso Generale, riducendo e semplificando, in questo modo, i tempi di trasferimento tra i reparti.

La nuova palazzina è stata progettata per essere il primo edificio a zero energia (ZEB, Zero Energy Building) dell’Azienda USL, ovvero ad alta efficienza energetica coprendo il proprio fabbisogno esclusivamente da fonti rinnovabili. Inoltre, il Polo Materno-Pediatrico presenterà un’alta sicurezza antisismica, grazie a isolatori sismici alla base dell’edificio. Tutti gli ambienti interni sono stati studiati per assicurare comfort, benessere e inclusività, con pozzi di luce e spazi esterni tra i piani. Tra gli spazi previsti, due sale con vasca per il parto in acqua, spazi accoglienti per le famiglie, percorsi e ambienti riservati per l’accoglienza delle donne vittime di violenza. Infine, sul tetto è prevista anche un’ampia area verde a disposizione di pazienti, visitatori e professionisti.

Il progetto è stato presentato alla stampa e ai professionisti, oggi 16 luglio, all’Aula Magna del Maggiore, dalla Direttrice Generale dell’Azienda USL di Bologna Anna Maria Petrini, insieme ai professionisti AUSL, al Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, all’Assessore alla Salute Massimo Fabi, e al Sindaco di Bologna Matteo Lepore.
“Il progetto del nuovo Polo Materno-Pediatrico dell’Ospedale Maggiore di Bologna è il frutto di una visione che coniuga eccellenza clinica, innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e umanizzazione delle cure” – dichiarano il Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e l’assessore alla Politiche sanitarie Massimo Fabi – “È un progetto che non ci parla solo di come costruire un edificio, che comunque sarà il primo a energia zero dell’Ausl di Bologna, ma soprattutto di come mettere al centro della nostra presa in carico uno dei momenti più delicati della vita delle persone: la nascita, l’infanzia, la cura. In questo Polo materno-infantile ogni dettaglio, dai percorsi integrati tra i reparti, alla luce naturale che attraversa gli spazi, fino al giardino sul tetto, è stato studiato per favorire un’esperienza di cura rispettosa e accogliente. La stanza dedicata alle donne vittime di violenza, le vasche per il parto in acqua, gli spazi pensati per le famiglie e per i più piccoli testimoniano la volontà di andare oltre i protocolli clinici per offrire un’assistenza che ascolta, protegge, accompagna. È un progetto che incarna pienamente la nostra visione di un sistema sanitario universalistico, pubblico, accessibile e capace di evolversi per rispondere con sempre maggiore efficacia ai bisogni di salute delle persone attraverso un sistema integrato. Vogliamo ringraziare tutti i professionisti dell’Azienda USL di Bologna, i tecnici, i progettisti e quanti stanno contribuendo alla realizzazione di questo importante traguardo. Un segnale deciso verso la sostenibilità ambientale e la responsabilità intergenerazionale”.

“Il progetto del nuovo Polo Materno-Pediatrico dell’Ospedale Maggiore rappresenta una conquista fondamentale per la salute delle donne, dei bambini e delle famiglie bolognesi” – afferma il Sindaco di Bologna Matteo Lepore – “Come primo cittadino ringrazio la Regione e l’azienda perché mi sono battuto affinché venisse messo in atto tutto il finanziamento necessario di oltre 64 milioni di euro, che conferma il ruolo di Bologna come priorità per la sanità pubblica regionale. Ringrazio i professionisti e le professioniste delle aziende bolognesi e tutte le realtà del mondo sanitario che collaborano per la promozione della salute. Nel mio mandato, insieme alle nuove case della comunità l’obiettivo di questo polo rappresenta una priorità per garantire un servizio pubblico di qualità.”

“Dotarsi di una struttura all’avanguardia come il nuovo Polo Materno-Pediatrico dell’Ospedale Maggiore è fondamentale” – ha dichiarato Anna Maria Petrini, Direttrice Generale dell’Azienda USL di Bologna – “Il nostro progetto non risponde solo a esigenze quantitative, ma eleva significativamente la qualità dell’assistenza offerta alle donne e ai bambini del nostro territorio e l’ambiente in cui operano i nostri professionisti. Questa nuova struttura rappresenta un impegno concreto per il futuro della salute materno-infantile a Bologna, garantendo percorsi di cura sempre più integrati e qualificati, a beneficio di tutte le famiglie.”

Dopo la delibera di approvazione del mutuo, avvenuta nei giorni scorsi, l’Azienda USL di Bologna prevede di approvare il progetto esecutivo e di bandire la gara di affidamento dei lavori entro il 2026. Compimento del progetto previsto per il 2031.

Il Percorso Nascita dell’Azienda USL di Bologna
Il Percorso Nascita è un percorso per l’assistenza alla gravidanza che pone al centro la donna e la sua famiglia. Professionisti territoriali e ospedalieri, quali ostetriche, ginecologi, infermieri, psicologi, neonatologi, pediatri, anestesisti e medici di medicina generale, garantiscono un’assistenza specializzata per assicurare continuità nel corso dell’intero periodo dalla gravidanza al puerperio.
Nel 2024 il Percorso Nascita, a fronte di 6.000 nati nel territorio bolognese, ha seguito 5.000 famiglie, alle quali è stata offerta anche la possibilità di frequentare gli incontri di accompagnamento alla nascita, l’accesso al percorso della parto-analgesia, agli spazi mamma e bambino, agli ambulatori dedicati al sostegno dell’allattamento.
Sono sempre di più le famiglie che aderiscono al percorso: nel 2024 oltre l’80% delle donne che partorisce nei tre punti nascita dell’area metropolitana (Maggiore, Bentivoglio e Sant’Orsola) è stata presa in carico nei Consultori familiari. Si tratta del valore percentuale più elevato in Regione. Nel 2011 era solo una donna su tre a scegliere il percorso nascita. Ancor più incoraggiante è lo stesso dato nelle donne straniere: nel 2024 sono state il 93%, più del doppio di quelle del 2011.
Da sottolineare anche la collaborazione e il coordinamento tra l’Azienda USL e l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola su temi come lo screening prenatale non invasivo (NIPT), l’accesso alla partoanalgesia, l’offerta di prestazioni ecografiche e di percorsi formativi.
Tra gli elementi caratterizzanti dei punti nascita dell’Azienda USL, grazie alle competenze maturate dai professionisti e dalle professioniste che vi operano, c’è il rispetto e sostegno del parto fisiologico, il riconoscimento dell’importanza del contatto pelle a pelle da subito, un’attenzione alla condivisione con i famigliari e a scelte sostenibili come i pannolini lavabili, oltre a una policy specifica per il supporto dell’allattamento.
Per ulteriori approfondimenti, il sito dell’Azienda USL di Bologna www.ausl.bologna.it dedica una sezione sempre aggiornata al percorso e mette a disposizioni materiali utili con tutte le informazioni necessarie per le famiglie.