Al civico 10 di via Paradisi, grazie al lavoro congiunto di Ausl, Comune di Reggio Emilia e realtà del territorio, ha ufficialmente inaugurato “Open Day”, il servizio che nasce come potenziamento in ottica sociale del diurno già presente in zona Stazione, per migliorare le condizioni di vivibilità del quartiere facendo fronte a situazioni di grave marginalità.
Il servizio è affidato da Ausl Reggio Emilia alla Cooperativa Papa Giovanni XXIII; l’amministrazione comunale di Reggio finanzia al 50 per cento il progetto nato da riflessioni condivise all’interno del gruppo di lavoro Stazione IN per rispondere in modo integrato alle complessità sociali e di sicurezza emerse nel quartiere, con l’obiettivo di affrontare fenomeni legati al consumo di sostanze che preoccupano la cittadinanza e peggiorano gli stili di vita di persone in grave emarginazione adulta.
Al momento inaugurale erano presenti il sindaco Marco Massari, il direttore del Dipartimento ad attività integrata Salute mentale e Dipendenze patologiche Gian Maria Galeazzi, l’assessora alla Cura delle persone Annalisa Rabitti, la direttrice del Distretto di Reggio Emilia Benedetta Riboldi e, per la Cooperativa Papa Giovanni XXIII, il presidente Fabio Salati.
“Questo progetto sperimentale – afferma il sindaco Marco Massari – è parte del piano strategico di intervento in una zona della città che presenta evidenti criticità. La sicurezza urbana è basata su interventi di rigenerazione e riqualificazione, su prevenzione e repressione dei reati e anche su interventi sociosanitari, in particolare rivolti a marginalità e dipendenza da sostanze: il servizio Open day, condiviso con Ausl e coop Papa Giovanni XXIII, é parte di questa strategia e potrà contribuire al supporto di persone con marginalità e con problematiche legate alla tossicodipendenza e a migliorare complessivamente la qualità di vita del quartiere”.
“Quello che oggi inauguriamo non è un servizio sanitario in senso stretto, né un intervento magico o risolutivo” sottolinea Gian Maria Galeazzi “È un luogo protetto, una zona franca nella quale persone che vivono situazioni di estrema vulnerabilità, spesso legate al consumo di crack o cocaina, possono fermarsi, parlare con un operatore, rifocillarsi, avere contatti con i servizi, riprendere fiato ma soprattutto avere la possibilità di un dialogo e una relazione salutare. Un presidio a bassa soglia, nel solco della riduzione del danno e del riconoscimento della dignità della persona, qualunque sia il suo percorso, anche se segnato da sofferenza, instabilità o marginalità”.
Aperto da inizio luglio, le prime settimane di attività hanno visto la riorganizzazione del diurno e l’avvio di un percorso per la costruzione di una rete territoriale di supporto al servizio a cui a partecipano realtà in grado di contribuire attivamente al funzionamento, anche intercettando persone in condizione di estrema fragilità che stazionano in zona e che al diurno troveranno ascolto e sostegno, ma anche servizi igenici, qualcosa da mangiare, un luogo dove riposare diverso dalla strada, nella prospettiva di avviare, quando possibile, un percorso di cura e di inclusione sociale. A tal fine sono state coinvolte cooperative e associazioni più prossime al diurno, quali Casa d’Altri e Cooperativa Accento che operano rispettivamente a Binario49 e a Spazio Raga, gli operatori di unità di prossimità – Progetto UP e ovviamente gli altri servizi comunali del territorio. Nella prospettiva della rete territoriale, all’inaugurazione sono stati invitati anche gli amministratori di condominio dei palazzi di via Paradisi e via Turri, la Consulta, e i Comitati locali.
“Questo servizio costituisce un presidio per le persone fragili sia dal punto di vista sanitario che sociale, e ci permette di agganciare una serie di utenti difficili da raggiungere – afferma l’assessora alla Cura delle persone Annalisa Rabitti – Si configura quindi non soltanto come un presidio sanitario ma anche come uno spazio di socialità grazie alla presenza di educatori, un luogo che – insieme a tutti gli altri servizi presenti nella zona della Stazione – può diventare un punto di riferimento anche per i residenti del quartiere. Si tratta di una sperimentazione di cui vedremo i risultati tra nove mesi e che monitoreremo con costanza per capire se questo tipo di progetto può essere una delle soluzioni per decongestionare una zona che ha bisogno di attenzioni e di soluzioni alle complessità che presenta”.
Nello specifico, attraverso un intervento integrato che coinvolge servizi sociali comunali, servizi specialistici di secondo livello, cittadini, associazioni e istituzioni locali, il servizio intende:
● Supportare le persone con problematiche legate al consumo di sostanze: offrendo ascolto, consulenza e accompagnamento verso percorsi di cura e reinserimento sociale
● Favorire l’accesso ai servizi per le dipendenze: facilitando l’informazione e l’orientamento verso i servizi esistenti e abbattendo le barriere che ostacolano l’accesso alle cure
● Creare spazi di ascolto e partecipazione attiva al fine di individuare e rispondere ai bisogni specifici di persone che vivono in situazione di grave marginalità
● Togliere le persone dalla strada, offrendo uno spazio idoneo, in particolare nei momenti di criticità legati a consumo di sostanze
● Migliorare la qualità della vita nel quartiere e rafforzare la coesione sociale favorendo la collaborazione tra i diversi attori del territorio (istituzioni, associazioni, cittadini).
Inoltre, Open day intende essere un luogo sicuro in cui le persone potranno trovare ascolto e consulenza; mediazione culturale per facilitare l’accesso ai servizi; sensibilizzazione per informare sulle tematiche legate alle dipendenze; attività di auto-mutuo aiuto per favorire la creazione di una rete di sostegno, oltre a laboratori per promuovere l’espressione personale e progetti di comunità che coinvolgano i partecipanti in attività di volontariato. Il servizio intende inoltre promuovere eventi e iniziative di comunità per favorire l’integrazione e la partecipazione attiva dei cittadini.
L’apertura della sede in via Paradisi è garantita da lunedì a venerdì al pomeriggio (fascia oraria 15 – 19) e il sabato mattina in fascia oraria 9.30 – 13.30. Lo spazio offre un’area documentale, una informativa digitale, stanze riservate ai colloqui con gli operatori e laboratori incentrati sulla prevenzione del consumo di sostanze, la promozione del benessere, lo sviluppo di competenze sociali.