Partiranno il 2 agosto dall’aeroporto di Venezia con destinazione Islamabad i componenti della spedizione alpinistica organizzata dalla Sottosezione Cai “Cani Sciolti” di Cavriago. La spedizione ha come meta la ancora poco conosciuta catena montuosa dell’Hindu Raj, nel nord del Pakistan, situata tra l’Hindu Kush e il Karakorum. L’obiettivo principale della spedizione è la salita alla cima Renato Casarotto Kor, di 6200 metri, salita per la prima volta nel 2000, ma altre salite verranno tentate sulle diverse montagne della zona. L’idea della spedizione è nata dall’amicizia di un gruppo di giovani alpinisti del Cai di Cavriago con il fortissimo alpinista vicentino Tarcisio Bellò: si è così deciso di organizzare con lui la spedizione nel nord del Pakistan, anche per celebrare degnamente i 150 anni del Cai reggiano che ricorrono quest’anno. Lo stesso Bellò farà parte della spedizione e coordinerà gli aspetti logistici.
La spedizione avrà due anime: un impegnativo trekking esplorativo che toccherà luoghi poco battuti dal normale circuito escursionistico internazionale nelle vallate intorno al lago Atar e al relativo passo, sotto la guida di Paolo Penzo, che è anche guida ambientale escursionistica, e appunto la parte alpinistica, guidata Fabio Paglione, istruttore della Scuola di alpinismo “Bismantova del Cai.
I due gruppi si riuniranno poi per iniziare il rientro verso l’Italia. Durante il rientro verranno effettuate alcune soste culturali a Gilgit e a Skardu con visita del Buddha nella valle Kargath Nullah, alle iscrizioni preistoriche del ponte di Danyor, ai Forte di Shigar e di Skardu, al Museo K2 e al Buddha Manthal.
«E’ una spedizione importante – spiega Alberto Fangareggi presidente del Cai Reggio Emilia, di cui la Sottosezione fa parte – perché si andrà in una zona del Pakistan molto poco esplorata, ma anche perché è un viaggio di solidarietà a supporto dell’iniziativa che Tarcisio Bellò sta portando avanti da anni con il Cristina Castagna Center, che anche il Cai reggiano vuole sostenere. E’ una spedizione importante per tutti noi perché questo gruppo di ragazzi va per salire una montagna con la bandiera del Cai e quindi saremo tutti noi con loro!» L’aspetto della solidarietà è parte integrante della spedizione, che vuole sostenere con materiale e un sostegno finanziario un progetto di sviluppo promosso proprio da Tarcisio Bellò nella zona di Ghotolti in Hindu Kush, progetto che ha portato alla realizzazione di importanti infrastrutture quali un ponte, un sistema fognario, un acquedotto e ha realizzato il Cristina Castagna Center, inaugurato nel 2024 alla presenza del presidente nazionale del Cai Antonio Montani. «Questo centro – aggiunge Paolo Penzo – è un punto di riferimento per la formazione di portatori, guide escursionistiche e guide alpine, oltre ad essere importante base logistica di partenza e coordinamento per trekking e spedizioni alpinistiche».
Gli alpinisti dei “Cani Sciolti” di Cavriago, a cui si sono aggiunti anche soci Cai di altre Sezioni emiliane, sono molto preparati. «In vista della spedizione – spiega Fabio Paglione – ci siamo allenati intensamente, effettuando impegnative salite sulle Alpi, che sono servite per affinare la preparazione ma anche per “fare squadra”, fattore importantissimo per una spedizione alpinistica».
Per sostenere il progetto di solidarietà e presentare la spedizione la Sottosezione “Cani Sciolti” organizza martedì 22 luglio alle 20 presso la sede di Cavriago una “grigliata” per i soci Cai, durante la quale verrà raccolto materiale e attrezzature alpinistiche necessarie per la formazione delle guide e dei portatori del Cristina Castagna Center. Un’identica iniziativa si è svolta con successo nei giorni scorsi.
I partecipanti alla spedizione alpinistica: Fabio Paglione, Andrea Coppelli, Filippo Barbieri, Annalisa Cavani, Fabio Tazio Roli, Gabriele Fontana, Stefano Sandri, Alessandro Turchi, Fabio Fantini, Gianfilippo Pirillo, Matteo Furgeri. I partecipanti al trekking: Paolo Penzo, Alberto Rutigliano, Natascia Leporati, Laura Vicini, Eleonora Costa, Giovanni Piumi, Isabella Bellò.