Oltre 2,3 milioni di euro di risorse nazionali destinati ai caregiver dell’Emilia-Romagna. Che, sommati ai 3 milioni stanziati direttamente dalla Regione, portano a più di 5 milioni, in totale, i contributi per sostenere una figura di fondamentale importanza per il welfare regionale.
È stato approvato dalla Giunta il Programma regionale per l’utilizzo e la suddivisione tra tutte le Aziende sanitarie delle risorse nazionali del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, destinate agli interventi per il riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare.
“Uno stanziamento molto importante- sottolinea l’assessora al Welfare, Isabella Conti- che la Regione ha deciso di rafforzare con ulteriori 3 milioni di euro di risorse proprie, finanziando per la prima volta dalla sua istituzione il Fondo regionale Caregiver introdotto dalla legge n. 5 del 30 maggio 2024. Un segno tangibile dell’importanza fondamentale che questa figura riveste e che noi vogliamo riconoscere anche dal punto di vista economico. Prendersi cura di chi si prende cura è un aiuto concreto alle tante persone che con dedizione, e anche fatica, si occupano, gratuitamente, dell’assistenza a lungo termine di familiari o di persone care”.
La Regione Emilia-Romagna è stata la prima in Italia a riconoscere la figura del caregiver in quanto componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari, tutelandone i bisogni. L’ha fatto con la legge regionale “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare” n. 2 del 28 marzo 2014, che riconosce il ruolo sociale del caregiver familiare e si pone l’obiettivo di formare e offrire supporto alle attività di assistenza prestate gratuitamente da familiari ed amici a persone non autosufficienti. Successivamente, con un’altra legge, la n.5 del 30 maggio 2024, è stato creato un Fondo regionale, che quest’anno per la prima volta viene alimentato.
Gli interventi finanziati
I caregiver familiari sono persone che si prendono cura in modo continuativo – anche per più di 20 ore alla settimana – a titolo non professionale e gratuito, di una persona cara affetta da malattia cronica, con disabilità, o con un qualsiasi altro bisogno di assistenza a lungo termine; oppure di anziani gravemente non autosufficienti e persone con disturbi psichici o malattie neurodegenerative.
Le risorse finanziate dal Fondo nazionale sono destinate a interventi di sostegno e sollievo ai caregiver che assistono persone in condizione di disabilità gravissima, certificata ai sensi dell’articolo 3 del Decreto del ministero del Lavoro del 26 settembre 2016, ai programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.
Diversi gli interventi previsti: strumenti di sostegno economico che riconoscono l’impegno assistenziale del caregiver (ad esempio, assegno di cura anziani, assegno di cura e di sostegno a persone con disabilità gravissima e grave, contributo aggiuntivo per l’assistente familiare); interventi di sollievo domiciliare per garantire spazi di autonomia ai caregiver, ad esempio con la presenza settimanale o bisettimanale di alcune ore di personale qualificato al domicilio della persona assistita. E ancora, interventi di sollievo semi-residenziali e residenziali (accoglienza temporanea dell’assistito in struttura semiresidenziale e residenziale) e di supporto in situazioni complesse e di emergenza per il caregiver, come un rapido sostegno in caso di temporanea e imprevedibile indisponibilità del caregiver per malattia o eventi non programmabili; poi interventi educativi, di affiancamento, tutoring, sostegno socio-relazionale.
Inoltre, il programma prevede la possibilità da parte dei caregiver di usufruire di progetti finalizzati a percorsi di sostegno psicologico individuale o di gruppo, interventi di supporto psico-educativo e relazionale, gruppi di auto-mutuo aiuto e di sostegno o di formazione dei nuclei familiari. Il Fondo può anche sostenere e dare continuità ai percorsi e agli interventi previsti con la precedente programmazione anche se non compresi in queste aree di intervento.
La ripartizione delle risorse per Azienda sanitaria
Le risorse complessive ammontano a 2.325.000 euro e vengono suddivise tra le Ausl del territorio, per il 50% sulla base della popolazione residente di età uguale o superiore ai 18 anni e per il restante 50% sulla base della popolazione residente uguale o superiore ai 75 anni.
All’Ausl Romagna sono assegnati 591.964 euro (così suddivisi per ambito distrettuale: Rimini 116.700, Ravenna 106.858, Forlì 99.602, Cesena-Valle del Savio 62.374, Riccione 58.388, Lugo 55.901, Faenza 47.154, Rubicone 44.987); all’Azienda sanitaria di Bologna 469.948 euro (Città di Bologna 211.436, Pianura Est 82.089, Reno Lavino Samoggia 60.336, Savena Idice 43.298, Pianura Ovest 42.105, Appennino Bolognese 30.684); Ausl Modena 356.675 euro (Modena 96.717, Sassuolo 58.883, Carpi 54.759, Vignola 45.797, Mirandola 42.784, Castelfranco Emilia 35.989, Pavullo 21.746); Ausl Reggio Emilia 259.124 euro (Reggio Emilia 109.628, Scandiano 38.328, Guastalla 34.749, Val d’Enza 30.890, Correggio 26.957, Castelnovo ne’ Monti 18.572; Ausl Parma 232.363 euro (Parma 114.398, Fidenza 53.365, Sud-Est 39.065, Taro Ceno 25.535,); Ausl Ferrara 194.060 euro (Centro Nord 99.189, Sud Est 55.242, Ovest 39.629); Ausl Piacenza 151.322 euro (Città Piacenza 54.664, Levante 56.510, Ponente 40.148) e Ausl Imola che riceve risorse per 69.544 euro.
Ogni ambito distrettuale definisce la propria programmazione specifica per le risorse del Fondo nazionale caregiver da destinare alle diverse tipologie di intervento, approvata nell’ambito dei Comitati di distretto.