“b.û.ş.” come “piccolo spazio”, in dialetto reggiano, ma anche come acronimo di “bastava uno spazio”. Uno spazio piccolo, appunto, proprio come quello di piazza Casotti, teatro del progetto. È da qui che parte la nuova rassegna estiva ideata e promossa dall’Assessorato a Cultura e Giovani del Comune di Reggio Emilia che, da luglio a settembre, si propone di animare un piccolo ma caratteristico luogo nel cuore del centro storico della città con sei serate dedicate all’espressione giovanile contemporanea.

Piazza Casotti, nota ai reggiani come “piazza dei Ferri vecchi” (o, meglio ancora, “piaseta di Zavai” in dialetto) è storicamente legata al frequentatissimo mercatino di antichi strumenti di lavoro, anticaglie, ferri vecchi e oggetti di recupero che qui si è svolto fino alla metà degli anni ‘80. Quello che un tempo era un luogo di mercato e crocevia di merci, oggi diventa crocevia di giovani, relazioni, idee e possibilità. Protagonisti della rassegna “b.û.ş. – bastava uno spazio” sono, infatti, giovani Under 35 della città che portano in piazza la propria arte e passione – musica dal vivo, live painting, dibattiti, workshop, spettacoli, DJ set – con l’obiettivo di raccontare e rivivere lo spazio pubblico attraverso sguardi e linguaggi contemporanei.

Un laboratorio urbano di connessioni creative, dunque, che trasforma piazza Casotti in un palcoscenico aperto all’espressione e alla creatività giovanile capace di attivare i giovani di Reggio Emilia e, insieme, offrire loro occasioni per incontrarsi, scoprirsi ed esprimersi. Un progetto che punta a valorizzare gli spazi pubblici come laboratori vivi di relazioni, cultura e progettualità rendendo visibile ciò che già esiste, facilitando l’ascolto, la collaborazione e la trasformazione degli spazi cittadini in luoghi di aggregazione e possibilità in grado di generare valore sociale, stimolare la comunità e accendere nuove prospettive sul futuro della città.

“La letteratura insegna che, accanto e assieme alle tecnologie digitali, l’interazione diretta favorisce il cambiamento sociale e l’innovazione, perché stimola l’empatia, la collaborazione e la condivisione di idee in modo immediato e autentico”, ha detto Marco Mietto, Assessore a Cultura e Giovani del Comune di Reggio Emilia a proposito del progetto. “Le interazioni di persona”, ha aggiunto, “favoriscono la creazione di ambienti collaborativi e stimolanti, dove le idee possono essere condivise e sviluppate più facilmente. La piazza, con i suoi esercizi commerciali, può tornare ad essere un luogo di incontri di questo tipo. In piazza Casotti si incontrano giovani che non aspettano altro che vivere la città e mettere a disposizione la conoscenza che hanno del tempo presente: quello che molti faticano a comprendere”.

“b.û.ş.” si è sviluppato attraverso un processo partecipativo basato su tavoli di lavoro, momenti di confronto e co-progettazione che, fin dalle prime fasi a inizio 2025, ha coinvolto collettivi, associazioni culturali e giovani attivi sul territorio. Il format, ideato all’interno di questo processo, è strutturato su tre dimensioni principali – che si riflettono nell’offerta culturale finale – pensate per attivare il coinvolgimento delle persone e valorizzarne il contributo: informare (stand, talk, mostre e presentazioni per dare voce alle realtà culturali e sociali del territorio), interagire (workshop, giochi ed esperienze relazionali per stimolare partecipazione attiva e scambio) e intrattenere (musica, teatro, danza e cinema all’aperto per generare momenti di aggregazione aperta e inclusiva).

“b.û.ş. – bastava uno spazio” si propone dunque di valorizzare il potenziale creativo giovanile offrendo visibilità, ma anche spazi, occasioni e strumenti concreti alle realtà attive sul territorio favorendo relazioni significative tra associazioni, collettivi, cittadini, istituzioni e imprese. Partendo da piazza Casotti, il progetto intende promuovere lo spazio pubblico come spazio vivo, accessibile e vissuto dalla comunità, dove la cultura genera socialità, aggregazione e dialogo tra generazioni ed è la piattaforma mediante cui i giovani, a partire dalla condivisione di uno spazio, collettivizzano le loro risorse e anche le loro difficoltà.

La rassegna, che ha preso il via lo scorso giovedì, prosegue sabato 26 luglio, a partire dalle ore 20, con il secondo appuntamento. La serata si aprirà con [Three]0, un laboratorio aperto, giocoso e autoironico condotto da Oleksandr, Adam e Mohit: ispirato a format come “Patently Stupid” e “Unnecessary Inventions”, invita i partecipanti a ideare gadget immaginari per problemi assurdi o inesistenti, stimolando una riflessione collettiva su creatività, consumo e senso delle cose. A seguire, lo spettacolo surreale e coinvolgente di Giannudo Pupstar®, pupazzo trasformabile e alter ego dell’artista, accompagnato dai cugini Gianfrenk e Gialbar. La Nudogang trasformerà una bancarella di taralli pugliesi in un palcoscenico rap tra rime, sketch e interazioni con il pubblico. Chiuderà la serata Mutuo Soccorso Poetico APS che porterà in piazza l’energia del Poetry Slam: una sfida tra poeti e poetesse dove il pubblico ascolta, vota e decide il vincitore. Una forma di poesia viva, accessibile e profondamente partecipata che lascerà infine lo spazio a un momento di Open Mic in cui chiunque potrà condividere le proprie poesie e i propri scritti.

I prossimi appuntamenti, tutti a ingresso libero e gratuito, sono in programma sabato 2 e giovedì 21 agosto; sabato 13 e giovedì 18 settembre 2025.

 

Maggiori informazioni: https://www.comune.reggioemilia.it/vivere-reggio-emilia/eventi/b-u-s-bastava-uno-spazio