E’ stato pubblicato da RFI il documento condiviso relativo al quadruplicamento della linea ferroviaria tra Bologna e Castel Bolognese, che chiude la prima fase di Dibattito Pubblico tra tutti gli attori coinvolti dall’opera. Ora si apre una nuova fase di confronto sui territori: il tracciato proposto, che costituisce un primo riferimento tecnico, rappresenta solo l’inizio di un percorso che dovrà necessariamente essere costruito insieme agli enti locali e alle comunità.
“La definizione di un corridoio progettuale, come individuato nel documento di Rfi, non è un atto conclusivo– spiegano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora a Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Irene Priolo–, ma l’avvio di una fase nuova, che vogliamo portare avanti insieme ai territori con spirito di ascolto e piena assunzione di responsabilità istituzionale. Potenziare questa linea è importante per la Regione e strategico per il Paese, ma è altrettanto vero che rimangono ancora numerosi nodi aperti come è normale che sia in un’opera così complessa. Siamo pronti- proseguono presidente e assessora- ad affrontarli nel merito, uno a uno, insieme ai Comuni, ai cittadini e a tutti i portatori di interesse. Ogni territorio ha specificità e criticità che meritano risposte puntuali, non soluzioni generiche. La qualità di un’infrastruttura si misura anche da come viene progettata, condivisa e integrata nel contesto locale. E soprattutto per quanto risponde ai reali bisogni di cittadini e imprese che per quel che ci riguarda hanno bisogno di più treni e maggiore puntualità”.
L’ipotesi di tracciato individuata da RFI, che si sviluppa in parte in affiancamento all’attuale linea ferroviaria e in parte in variante, tiene solo in parte conto delle osservazioni emerse nel corso del Dibattito Pubblico, comprese quelle formulate dalla Regione e dagli enti locali. Ma si tratta, come precisato nella lettera trasmessa dalla Regione, in accordo con Provincia di Ravenna e Città metropolitana di Bologna a RFI e MIT, di una base tecnica da discutere e approfondire, non di un progetto approvato.
“Il prossimo passo sarà il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica, che dovrà recepire le condizioni che per noi restano imprescindibili– proseguono de Pascale e Priolo–: il potenziamento del trasporto ferroviario regionale e metropolitano, il rafforzamento del nodo di Bologna e della linea per Ravenna, l’eliminazione dei passaggi a livello, il contenimento del consumo di suolo e una particolare attenzione agli impatti ambientali, paesaggistici e agricoli».
La Regione ribadisce infine la necessità che l’opera non aggravi le fragilità idrogeologiche delle aree già colpite dalle alluvioni del 2023 e 2024 e venga pienamente integrata nella pianificazione territoriale e ambientale: «Ci aspettiamo– concludono presidente e assessora– che tutto questo venga tradotto in scelte concrete e coerenti nella fase progettuale”.