Nel corso della seduta del consiglio provinciale di venerdì 25 luglio, il gruppo di minoranza “Uniamoci, Unione Modena Civica” ha presentato un’altra mozione nella quale si chiede alla Provincia di “costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale a carico di chiunque verrà imputato di reati riferibili ai fatti di cui in premesse, di tutelare il patrimonio pubblico, adottando tutte le azioni previste dalla legge in materia, in particolare quella di valutare la revoca dell’organo di vigilanza e di controllo e intraprendere le conseguenti azioni di responsabilità nei confronti degli organi apicali amministrativi ovvero di controllo (amministratori, direttore, revisore dei conti, sindaci), facendosi anche promotore presso l’Assemblea dei Soci di aMo”.

Il documento, che è stato respinto con il voto contrario unanime dal gruppo di maggioranza Insieme per una nuova PROVINCIA, è stato presentato dalla consigliera Elisa Rossini, che ha ricordato come «la vicenda pone interrogativi rilevanti sull’efficienza dei meccanismi di controllo e vigilanza amministrativo-contabile interni all’ente: infatti emergono criticità sistemiche che richiedono riflessioni anche sul ruolo degli enti soci e sulla capacità degli stessi di esercitare un’efficace funzione di indirizzo e supervisione. Sotto questo profilo, in risposta a due interrogazioni, si segnalano le parole del Sindaco di Modena: “Ci sono state falle colossali nei controlli che hanno riguardato due mandati e quindi due organismi interni. Occorre resettare tutto”. Inoltre il caso appare particolarmente grave anche in considerazione del fatto che l’Agenzia gestisce fondi pubblici destinati al servizio di trasporto e mobilità locale ovvero denaro dei cittadini».

Successivamente, nel corso della seduta, è stato discusso un Ordine del giorno del gruppo di maggioranza Insieme per una nuova PROVINCIA, sempe in merito alla vicenda Amo, ed approvato con dieci voti favorevoli e con i voti contrari di Germano Caroli, Elisa Rossini, Giuseppe Vandelli e Stefano Venturini, consiglieri della lista “Unione Modena Civica-Uniamoci”.

Il documento chiede di “costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale che potrebbe instaurarsi, nei confronti di chiunque risulti essere responsabile dell’eventuale sottrazione indebita di fondi cagionando un danno alla società e indirettamente ai soci e Informare periodicamente il Consiglio provinciale sull’evoluzione della vicenda, fornendo aggiornamenti in aula ogniqualvolta emergano fatti nuovi o rilevanti in merito all’indagine o alle eventuali determinazioni dell’Assemblea dei Soci di aMo”.

 

Nell’ordine del giorno si chiede, tra l’altro, di “intraprendere ogni azione volta alla tutela dell’Amministrazione Provinciale, della società partecipata Agenzia della Mobilità e dell’interesse pubblico e collettivo salvaguardando l’onorabilità delle persone coinvolte e dell’ente, fino a prova contraria”.

Nel corso dell’illustrazione della mozione, la consigliera Monja Zaniboni ha ricordato che «l’ammanco, se confermato nella sua entità e durata, rappresenterebbe un fatto grave, che richiede l’adozione di azioni coerenti e fondate giuridicamente da parte dei soci pubblici, tra cui la Provincia di Modena e che tale situazione, in attesa che le reali responsabilità vengano accertate, configura un danno diretto per la società e di conseguenza potrebbe, a seconda dell’evoluzione giuridica della vicenda, prefigurare anche un danno indiretto per i soci tra cui la Provincia di Modena».

Nelle scorse settimane è emerso che aMo avrebbe subito un ammanco di risorse quantificato in oltre 500mila euro dovuto, se verificati dalle Autorità preposte, ad atti gravemente illeciti, oggi oggetto di indagine da parte delle autorità competenti.

In seguito a tali evidenze l’amministratore unico di aMo ha provveduto a sporgere denuncia corredandola con una relazione di oltre 300 pagine ed ha  informato i principali soci di riferimento.

AMo è una società a partecipazione totalmente pubblica i cui soci sono il Comune di Modena che detiene il 45 per cento delle quote, la Provincia (29 per cento delle quote) e i 47 comuni del territorio modenese. L’agenzia si occupa di programmazione operativa e progettazione integrata dei servizi di trasporto pubblico, coordinati con gli altri servizi relativi alla mobilità del bacino provinciale, delle procedure di gara per l’affidamento del servizio, della definizione del Contratto di servizio col gestore e del rispetto delle obbligazioni in esso contenute.