Siglato oggi, dall’Azienda USL di Bologna e dalle Organizzazioni Sindacali FIMMG, SNAMI e SMI l’Accordo 2025-2026 relativo al Progetto Diabete. Dopo la sigla dell’importante Accordo sulla Continuità Assistenziale (19 giugno scorso), questo è un ulteriore passo che dimostra la volontà delle parti di rafforzare con un approccio multidisciplinare l’assistenza primaria offerta ai cittadini.
L’Accordo introduce importanti novità al Progetto Gestione Integrata del Diabete con la Medicina generale dell’AUSL di Bologna, che era alla base di un’intesa risalente al 2018, al fine di un efficace adeguamento ai nuovi scenari epidemiologici e clinici: l’aumento dell’incidenza e della prevalenza della malattia diabetica, anche nel contesto territoriale aziendale; l’introduzione di nuove linee guida terapeutiche e gestionali; le attuali possibilità prescrittive per la Medicina Generale sulla base delle indicazioni della Agenzia Italiana del Farmaco.
La Gestione Integrata del Diabete è un approccio che coinvolge diversi professionisti sanitari, in primis il Medico di Famiglia, insieme al Diabetologo e altri specialisti, ma soprattutto con il diretto coinvolgimento della persona con la patologia, per ottimizzarne i percorsi di cura e prevenirne le complicanze: esso si basa, infatti, su collaborazione attiva del paziente e dei caregiver, educazione sanitaria mirata e costante monitoraggio della malattia.
“L’intesa è il frutto di un confronto approfondito e costruttivo con l’Azienda USL di Bologna e la FIMMG, sindacato rappresentativo della gran parte dei medici di medicina generale del territorio. La collaborazione tra le parti ha permesso di costruire un modello assistenziale innovativo e centrato sul paziente. Questo lavoro, che da sempre è parte integrante della nostra attività quotidiana – dichiara il dott. Salvatore Bauleo, Segretario Generale FIMMG Bologna – trova un importante riconoscimento formale. È un risultato possibile grazie alla collaborazione fondamentale con la FIMMG, che rappresenta la maggioranza assoluta dei colleghi e svolge un ruolo fondamentale nella tutela della professione e nella costruzione di percorsi assistenziali condivisi con l’Azienda”.
“I recenti accordi sugli ambulatori di continuità assistenziale e sul progetto dedicato alla gestione del diabete, ha dichiarato Roberto Pieralli, segretario SNAMI, rappresentano una dimostrazione concreta di come, laddove vi sia una reale cultura del confronto con i professionisti, accompagnata da una volontà autentica di analizzare con rigore problemi e soluzioni, sia possibile costruire modelli organizzativi virtuosi. Modelli che mettono al centro non solo i cittadini, ma anche i medici che quotidianamente li assistono. Riconosciamo che, in questo senso, l’Azienda USL di Bologna ha compiuto un primo passo importante. Tuttavia, come SNAMI Bologna non possiamo non evidenziare come questa virtuosità resti, ad oggi, applicata in modo frammentario e disomogeneo in quanto restano criticità in altre aree della medicina convenzionata. SNAMI Bologna continuerà a collaborare con senso di responsabilità ma anche con attenta vigilanza affinché la cultura del dialogo e del rispetto dei professionisti diventi la regola, non solo quando opportuna”.
“Come organizzazione sindacali SMI, ha dichiarato Michele Tamburini, segretario SMI, siamo molto felici di aver firmato l’Accordo Progetto Diabete insieme all’AUSL Bologna. Finalmente si mette davvero al centro il cittadino, garantendo un’assistenza completa e coordinata tra medici di famiglia e specialisti. Questo progetto riguarda circa il 7% della popolazione: parliamo quindi di migliaia di persone che ora potranno rivolgersi con fiducia al proprio medico di famiglia anche per la diagnosi del diabete, con percorsi di cura più semplici vicini e accessibili”.
“L’Azienda USL di Bologna, ha dichiarato Anna Maria Petrini, Direttrice Generale dell’Azienda USL di Bologna, ha ritenuto fondamentale rafforzare e innovare il progetto, che punta al trasferimento delle evidenze scientifiche nella pratica clinica, a superare le disuguaglianze di salute e migliorare la qualità della cura che si offre alle persone con una delle malattie croniche a maggiore prevalenza. Esprimo grande soddisfazione, inoltre, per un accordo importante grazie al quale, insieme ai medici del territorio andiamo a migliorare complessivamente il servizio che rendiamo ai cittadini, nell’ambito di una profonda e complessiva riorganizzazione di tutta la sanità territoriale”.