
Reggio Emilia rafforza il proprio impegno per garantire a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di crescita, apprendimento e inclusione. È stato infatti approvato questo pomeriggio – con 19 voti favorevoli (Pd, Lista Massari, Europa Verde – Possibile), 8 voti contrari (Coalizione civica, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega – Salvini Premier) e 2 astenuti (Lista Tarquini)- nel corso della seduta di Consiglio comunale il rinnovo del protocollo d’intesa per lo sviluppo di un sistema educativo integrato nella fascia zero-sei per il quadriennio 2025-2029, presentato all’aula dall’assessora alle Politiche educative Marwa Mahmoud.
Con questo documento Comune di Reggio Emilia, Ministero dell’Istruzione – Ufficio scolastico regionale ambito territoriale di Reggio Emilia – Ufficio XI, Fism, Steiner Waldorf Cooperativa sociale, Totem, Fondazione Enti Veneri e ResIS, si impegnano a portare avanti il dialogo per un sistema educativo integrato per la fascia 0 – 6 anni con uno impegno di stanziamento economico per un massimo previsto dal protocollo di 2.500.574,43.
Un documento previsto dal Decreto Legislativo 65/2017 che affida agli Enti Locali la governace del sistema 0-6 che nella nostra città affonda le radici in una consolidata esperienza già attiva dal 2008, frutto di una lunga e significativa collaborazione tra enti pubblici, soggetti privati e del terzo settore, costruita nel tempo attraverso un sistema di alleanze educative fondate sulla solidarietà, sulla condivisione di responsabilità e sull’obiettivo comune di superare disuguaglianze e barriere. Al centro vi è il diritto all’educazione per ogni bambino e bambina, e la volontà concreta di realizzare un sistema realmente integrato e accessibile.
Un sistema che ha permesso a Reggio Emilia nel 2024/25 di registrare tassi di scolarizzazione si attestano al 61,20% nella fascia 0–3 anni, (a fronte di una media nazionale del 33,4% ed europea del 37,9%) e al 99,28% nella fascia 3–6 anni, con un azzeramento sostanziale delle liste d’attesa per le scuole dell’infanzia e un continuo processo di qualificazione pedagogica e organizzativa.
Il protocollo, alla base del sistema pubblico integrato, vuole valorizzare la pluralità dei soggetti gestori, riconoscendone la complementarità e il contributo specifico, all’interno di un progetto educativo unitario. Quest’anno il protocollo si arricchisce con un nuovo soggetto: la rete delle scuole dell’infanzia statali.
Tra gli obiettivi prioritari vi è la riduzione delle liste d’attesa per l’accesso a nidi e scuole d’infanzia, la formazione continua del personale educativo e docente, così come l’impegno al miglioramento delle strutture, affinché gli ambienti dell’infanzia siano sempre più adeguati, sicuri e stimolanti, consolidando al contempo il valore dell’educazione come bene collettivo.
Il Protocollo si inserisce nell’esperienza delle scuole e dei nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia, costruita nel dialogo e nel confronto con altre esperienze, locali e internazionali, in un percorso pluridecennale di arricchimento reciproco, che ha contribuito a generare e sviluppare nel tempo quel Sistema educativo pubblico integrato che connota Reggio Emilia, consente una risposta efficace alla domanda educativa in città e costituisce un modello per altre realtà.
Un Patto per la città, ormai consolidato, che integra tutti i servizi educativi locali dando così pari dignità a ciascuno di essi in modo sistemico e pluralista. All’interno del Protocollo, infatti, trovano cittadinanza tutte le diverse esperienze educative che in questi anni hanno reso Reggio Emilia una città capace di accogliere una coerente e opportuna pluralità educativa e pedagogica nelle rispettive autonomie e identità di valori e riferimenti. L’obiettivo è costruire un’alleanza educativa con i genitori, per garantire diritti di cittadinanza e pari opportunità di accesso a tutti i bambini e le bambine.
“Nel costruire questo Protocollo – afferma l’assessora alle Politiche Educative Marwa Mahmoud – è fondamentale riconoscere che i risultati raggiunti in termini di scolarizzazione sono stati possibili grazie all’esistenza di un sistema integrato solido e reattivo, capace di adattarsi ai cambiamenti nel tempo. Oggi più che mai, è essenziale continuare a essere alleati: solo attraverso una collaborazione reale tra tutti i soggetti coinvolti possiamo affrontare con efficacia le sfide educative che la realtà quotidiana ci pone”.
“Le sfide attuali, in primo luogo l’aumento dei bambini con bisogni educativi speciali hanno spiegato Federico Ruozzi e Nando Rinaldi rispettivamente presidente e direttore dell’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia – sono comuni a tutti e richiedono risposte condivise. Per questo riteniamo fondamentale potenziare momenti comuni di ricerca e formazione tra i diversi soggetti del sistema e promuovere tavoli di confronto e coordinamento stabili, in grado di garantire una visione unitaria e coerente dell’intervento educativo sul territorio. Il principio che ha guidato il nostro lavoro è stato quello della coerenza e dell’equità, riconoscendo il valore e il contributo di tutti i soggetti coinvolti. Infine, per garantire l’accesso al servizio educativo anche alle fasce economicamente più fragili della popolazione, abbiamo richiesto di inserire nel protocollo, nel rispetto della specificità di ciascun soggetto, una progressione nella definizione delle rette”.