Tornano come ogni estate, insieme alle zanzare, gli arbovirus di origine tropicale che fanno scattare il piano di sorveglianza previsto dal Centro Nazionale Sangue sulle donazioni di sangue ed emocomponenti, con l’obiettivo di individuare le infezioni in fase precoce, evitare le sospensioni dal dono di solito applicate per chi si espone a questi virus, e continuare a garantire così la sicurezza trasfusionale e la disponibilità di scorte per gli ospedali.
Per quanto riguarda il West Nile Virus, dopo le prime rilevazioni di gruppi di zanzare positivi in provincia e di un primo caso autoctono a Modena, dal 4 luglio è stato attivato “a tappeto” lo specifico test WNV – NAT su tutte le donazioni di sangue, plasma, piastrine e multicomponent effettuate in provincia. Per permettere il test, ad ogni donazione viene prelevata una provetta aggiuntiva, contrassegnata dal tappo arancione.
“I campioni raccolti da Avis – spiega il dr. Giovanni Ceccherelli responsabile del Servizio Trasfusionale del Policlinico di Modena – vengono inviati quotidianamente a Bologna per la ricerca del virus. La risposta arriva in genere entro le 24 ore: se è negativa la sacca potrà essere validata, resa disponibile per l’utilizzo e il donatore potrà continuare a donare regolarmente. In caso invece di positività rilevata, richiamiamo immediatamente il donatore per avviare l’ulteriore percorso di controlli previsto dalla normativa. Nel frattempo il donatore positivo dovrà osservare un periodo precauzionale di sospensione dalle donazioni che per legge è di 4 mesi, salvo altre misure precauzionali volte alla tutela del ricevente. Ad oggi, comunque, i test NAT non hanno rilevato nessun caso positivo sulle donazioni di sangue ed emocomponenti effettuate in provincia”.
L’allerta estiva in Avis si è attivata anche sulle altre forme virali trasmesse dalle zanzare, i virus della Chikungunya e della Dengue, il primo riscontrato in Italia a Bentivoglio e a Castel San Giovanni in provincia di Piacenza, il secondo a Budrio, ed entrambi in circolazione in diversi dipartimenti della Francia. Anche in questi casi viene effettuato uno specifico test NAT, ma solo sui donatori che abbiano soggiornato in una delle zone interessate al focolaio nei 28 giorni precedenti il prelievo. Come per il West Nile, se l’esito del test sarà negativo si potrà continuare a donare senza alcuna sospensione.
Come ogni estate la situazione epidemiologica può variare di giorno in giorno. I donatori interessati a conoscere la diffusione dei virus “tropicali” possono consultare la mappa aggiornata sul sito del Centro Nazionale Sangue.