Da anni l’Amministrazione comunale di Casalgrande è presente a Bologna ogni 2 agosto in occasione della commemorazione della Strage alla Stazione di Bologna.

Un gesto doveroso da parte di tutta la comunità casalgrandese che si è sempre stretta alla famiglia di Vittorio Vaccaro e la madre Eleonora Geraci, anche loro vittime in quel tremendo giorno di 45 anni fa.

I rapporti di vicinanza con la famiglia Vaccaro, con la moglie Adele Incerti e la figlia Linda, sono consolidati nel tempo attraverso la condivisione di progetti come quello che da anni vede coinvolto l’Istituto ‘P. Gobetti’ di Scandiano, interamente finanziato dai famigliari.

Non solo, Casalgrande non dimentica e non dimenticherà mai quella che è stata la ferita più profonda che quel periodo cupo periodo della vita del nostro Paese che va sotto il nome di ‘Anni di piombo’ ha inferto alle nostre comunità, in particolare la matrice della strage più grave della storia d’Italia.

In questi giorni, infatti, è stata rifatta la targa collocata presso la stazione di Casalgrande in ricordo proprio di quel 2 agosto del 1980 e delle 85 vittime, conseguenza di quel vile attentato.

Essa reca la dicitura “in memoria delle 85 vittime della strage di stampo neofascista del 2 agosto 1980, avvenuta presso la Stazione di Bologna”, a testimonianza della sua matrice fascista, confermata dalla sentenza passata in giudicato dell’ultimo processo sulla Strage, con la condanna all’ergastolo l’ex Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini, come esecutore materiale della stessa.

Quest’oggi a rappresentare l’Amministrazione comunale di Casalgrande è presente l’Assessore alla Legalità Marco Cassinadri, accompagnato dal gonfalone del Comune.

“Sono assolutamente convinto che sia indispensabile tenere viva la memoria di quanto accaduto il 2 agosto di 45 anni fa a Bologna – sono le parole del Sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi, assente fisicamente a Bologna perché impegnato in altro evento istituzionale, ma ‘presente’ col pensiero in una commemorazione così carica di significati -. Il territorio di Casalgrande ha versato un contributo di sangue pesante in quel giorno, con la morte di Vittorio Vaccaro e la madre Eleonora Geraci, cui va il nostro ricordo commosso”.

“L’insegnamento che questa giornata ci consegna è quello di non abbassare mai la guardia. Di non dare mai nulla per scontato – conclude il Primo Cittadino -. La verità giudiziaria che si è affermata con svariate sentenze nel corso degli anni ha fatto emergere la matrice neofascista di questo atto criminale e proditorio, con la complicità di apparati deviati dello Stato. Una pagina cupa della nostra storia che non deve e dovrà mai più ripetersi. E’ per questo che istituzioni e cittadini devono sempre tenere alta la guardia, per evitare che recrudescenze simili possano riaffiorare. Lo dobbiamo a quegli 85 morti e oltre 200 feriti, che oggi, a distanza di 45 anni, ancora piangiamo”.