La Polizia di Stato, a conclusione di un’intensa attività investigativa, ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di otto cittadini pakistani gravemente indiziati del reato di tentato omicidio consumato presso il parco della Montagnola in data 5 maggio 2025 in danno di un cittadino tunisino classe 2005.

Le indagini sono partite dalle chiamate giunte al 113 domenica 5 maggio che segnalavano una violente aggressione consumata da un gruppo di almeno 10 persone nei confronti di un giovane nord africano; il ragazzo veniva colpito con calci e pugni ed attinto da arma da taglio che ne hanno messo seriamente a repentaglio la vita. La vittima, da subito, ha riferito che il delitto era frutto di un equivoco poiché il gruppo che lo aveva aggredito lo aveva scambiato per un connazionale accusato di avere, poco prima, “bidonato” le controparti in uno scambio al minuto di sostanza stupefacente. L’assenza di conoscenza pregressa tra aggressori e vittima rendeva oltremodo complesse le indagini della Polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica.

Le investigazioni si concentravano sull’analisi delle immagini di video sorveglianza che pur non riprendendo la zona ove era avvenuta l’aggressione hanno permesso di isolare l’arrivo e la fuga degli aggressori. Il gruppo veniva ripreso, poi, dalle telecamere della stazione ferroviaria e, poi, da quelle del treno su cui il gruppo, compatto, era salito per scendere alla stazione di Modena.

L’analisi delle immagini e, in particolare, di alcuni dettagli quali, per esempio, un tatuaggio a forma di Kalashnikov tatuato sul collo, hanno consentito di identificare alcuni componenti del gruppo e di isolare, poi, alcuni profili social.

L’esame dei profili ha permesso, poi, di estrapolare un video girato subito dopo l’aggressione all’interno di un parco modenese che ritraeva tutti gli aggressori. L’accurata ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile ha consentito di raccogliere indizi in ordine alla identificazione di otto componenti del gruppo.  Il GIP, sulla scorta di quanto emerso, ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico di otto cittadini pakistani per i quali ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere.

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno rintracciato tre destinatari della misura cautelare traendoli in arresto ed associandoli presso le case circondariali di Macerata e Piacenza. Sono in corso ulteriori attività finalizzate al rintraccio degli ulteriori cinque ricercati ed alla identificazione dei due componenti del gruppo.

Si rappresenta che si procede in ambito di indagini preliminari con la presunzione di innocenza dei destinatari della misura cautelare.