
“Un’Azienda che svolge un servizio pubblico avrebbe il dovere di dire la verità, non di nascondersi dietro comunicati stampa usati come fumogeni. Eravamo presenti all’incontro incandescente in Provincia sul futuro del trasporto locale e no, non è vero che va tutto bene come è stato raccontate ai reggiani”.
Così Andrea Sirianni (Segretario confederale Cisl Emilia Centrale con delega al Tpl) e Gaetano Capozza (Segretario Fit Cisl Reggio) commentano l’esito del vertice del 4 settembre scorso, richiesto dalle organizzazioni sindacali e concesso da Seta e Amo quasi dopo sessanta giorni, a ridosso della partenza degli autobus per il nuovo anno scolastico.
“Ha il sapore poco piacevole della presa in giro sentirsi dire da Seta, citiamo, ‘che l’organico attuale consente di affrontare in maniera adeguata la ripresa dell’anno scolastico’. Durante l’incontro, invece, è emersa la verità grazie al pressing sindacale. Seta ha tradito la promessa ufficiale fatta, con tanto di piano di rilancio, al Comune e alla Provincia di Reggio, il 7 febbraio scorso – attacca Sirianni e Capozza –: la società non è in grado di recuperare le corse tagliate lo scorso anno e di tornare al servizio integrale del 2023. L’azienda spera solo di non fare peggio del 2024, l’anno orribile raccontato dai giornalisti reggiani. Seta può confidare che i reggiani si rassegnino ad un tpl ridimensionato, chiediamo che Comune e Provincia non facciano altrettanto”.
BATTAGLIA SUI NUMERI.
Ma c’è di più. Col piano di rilancio fu proprio l’azienda ad assicurare al Comune e alla Provincia di Reggio che avrebbe recuperato nuovi autisti, arrivando a disporre di 215 piloti in tempo per settembre. Basta leggere gli articoli di stampa dell’8 febbraio 2025.
Interrogata davanti al Presidente della Provincia Giorgio Zanni e all’assessora del Comune di Reggio Carlotta Bonvicini, Seta si è rifiutata di fornire il numero reale di autisti su cui può contare. “Solo la nostra insistenza ha spinto l’Agenzia per la Mobilità a svelare l’arcano: gli autisti sono 198, Fit Cisl Reggio nei giorni scorsi ne aveva conteggiati 195, venendo accusata di allarmismo ingiustificato. A quanto pare ora è chiaro che Fit Cisl aveva ragione a denunciare il sotto organico, aggravato dalla mancanza di tanti, troppi autisti”, osserva i sindacalisti Cisl.
L’INSULTO: “NIENTE NUMERI, NON LI POTETE CAPIRE”
Sirianni e Capozza puntano il dito contro i vertici di Seta che in modo sprezzante non hanno voluto fornire informazioni tecniche, a partire dal conteggio degli straordinari che massacrano la vita degli autisti. “L’azienda ha evidenziato che le organizzazioni sindacali non sarebbero in grado di capire questi numeri e, poi, ci ha tenuto a dire che i dati sono coperti dalla riservatezza, visto l’avvicinarsi delle gare d’appalto per l’affidamento del trasporto pubblico. E’ dal settembre 2023 che chiediamo queste stime, perfino davanti al Prefetto. Questo modo di rapportarsi con chi rappresenta i lavoratori di Seta è scandaloso e fuori dal mondo. Lo diciamo forte anche alla Provincia e al Comune di Reggio, soci pubblici di Seta cui a febbraio era stato detto che tutto sarebbe migliorato e oggi, invece, dovrebbero prendere atto con vigore critico del fallimento di queste promesse”.
COSA ACCADRÀ ORA
Con la ripresa delle scuole, il servizio potrà funzionare solo spremendo gli autisti come limoni e sperando che vada tutto bene. E questo è il cuore della battaglia di Cil e Fit Cisl Reggio: occorrono condizioni umane e dignitose per gli autisti, non si può chiedere a questa gente di stare in ballo 14 ore al giorno pagati con un tozzo di pane. “In questo senso accogliamo con favore la disponibilità della Provincia e del Comune a continuare presso di loro un tavolo di confronto sulla mobilità a Reggio, mettendo al centro la necessità di una forte, forte, forte trasparenza e di un monitoraggio scrupoloso”, chiosano Sirianni e Capozza.