“aMo è un’Agenzia che sta cambiando pelle, con la volontà di dotarsi di strumenti più solidi affinché episodi simili non possano più ripetersi. La questione è oggi nelle mani della Procura; è stato ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti dell’ex dipendente e, a seguito di precise contestazioni, è stato risolto il rapporto di lavoro con il Direttore generale. Personalmente ribadisco la mia determinata volontà affinché su questa vicenda venga fatta piena luce senza alcuna reticenza”. Lo ha detto il sindaco Massimo Mezzetti rispondendo in Consiglio comunale, lunedì 8 settembre, ad un’interrogazione presentata dal consigliere Giovanni Bertoldi (Lega Modena), con la quale ha chiesto all’Amministrazione “chiarimenti relativi a quanto è avvenuto nella gestione aMo e alla relativa distrazione di fondi pubblici”.

Nello specifico Bertoldi, dopo aver ricostruito la vicenda dell’ammanco di oltre 500 mila euro e messo in luce la scarsa efficienza del trasporto pubblico, giudicato “desolante”, ha chiesto spiegazioni sui ritardi nella denuncia alla magistratura e chiarimenti sulle modalità con cui una sola dipendente abbia potuto gestire bonifici di importi considerevoli, nonostante fosse necessario l’avallo del direttore o dell’amministratore tramite token e/o chiavetta. Il consigliere ha inoltre domandato come sia stato possibile che anomalie contabili durate almeno quattro anni non fossero state rilevate dal Revisore dei conti, né segnalate dal Collegio Sindacale, e quali compensi spettino a tali organi di controllo. Bertoldi ha poi chiesto al Comune se, in qualità di socio di maggioranza, “può avere accesso ai bonifici e alle loro causali”; se “imporrà una revisione della governance della società” e se chiederà una copia della denuncia già presentata da aMo. Infine, il consigliere ha domandato se il Comune “ha già nominato un legale ed un consulente economico per valutare il danno subito” e se intende promuovere azioni di responsabilità verso amministratori e organi di controllo e adottare misure concrete per evitare che episodi di distrazione di fondi pubblici possano ripetersi in aMo o in altre società partecipate.

Nel rispondere in aula, il sindaco Massimo Mezzetti ha brevemente ricostruito la scansione cronologica degli eventi, ricordando che i soci principali, compreso lui, “sono stati informati in via sommaria e parziale il 29 aprile, con richiesta di mantenere la riservatezza per non compromettere l’inchiesta interna al fine di acquisire elementi probatori” e che fin da subito, come già dichiarato a luglio, ha sollecitato in prima persona “di procedere speditamente con la denuncia agli organi competenti”. Mentre come Ente, il Comune è venuto “a conoscenza dei primi elementi formali solo il 16 giugno 2025, tramite i documenti del bilancio 2024 predisposti per l’Assemblea dei soci del 30 giugno”.

Entrando più nel merito delle richieste fatte dal consigliere della Lega Modena, Mezzetti ha spiegato che “dalle informazioni acquisite dall’Agenzia, risulta che la ex dipendente disponesse delle credenziali per accedere all’home banking e predisporre i bonifici”, mentre l’autorizzazione spettava al Direttore, unico titolare delle credenziali. Relativamente al fatto che le anomalie sono emerse con tanto ritardo, il sindaco ha ricordato come lo stesso revisore dei conti dell’agenzia abbia spiegato alla stampa che “nell’ambito dei controlli a campione svolti dal momento in cui ha assunto l’incarico, nel 2023, non erano emerse irregolarità”. Solo le “verifiche successive all’emersione dei primi casi sospetti hanno evidenziato diverse anomalie e artifici contabili, attraverso i quali la ex dipendente avrebbe occultato i reali movimenti, impedendone la rilevazione da parte degli organi di controllo”. Mezzetti ha poi aggiunto che “l’operatività dell’ufficio amministrativo era concentrata quasi esclusivamente sulla ex dipendente e che è indubbio che ciò abbia determinato un’eccessiva concentrazione di compiti e responsabilità in capo a un’unica figura, che gestiva in autonomia scritture contabili, tesoreria e cassa”.

Ricordando, inoltre, che il Collegio sindacale non svolge attività di revisore legale ma di vigilanza, il sindaco ha specificato, come richiesto dall’interrogante, i compensi del revisore dei conti (7.500 euro lordi all’anno) e dei membri del Collegio sindacale: 6.000 euro lordi all’anno per il Presidente e 4.000 per ogni componente. Ha poi sottolineato che il revisore non ha mai avuto altri incarichi da parte del Comune di Modena.

Mezzetti ha anche chiarito che il Comune, come tutti i soci, non ha diritto di accesso ad informazioni contabili di dettaglio come quelle richieste da Bertoldi (bonifici e loro causali), specificando inoltre che non esiste una “correlazione tra le risorse sottratte e gli standard qualitativi del servizio di traporto pubblico”.

Passando alle richieste relative al percorso intrapreso affinché situazioni del genere non si ripresentino, il sindaco ha ricordato che il 14 agosto è stato affidato “un incarico per dotare l’Agenzia di un modello 231 di organizzazione e controllo che sarà implementato entro la fine del corrente anno, unitamente alla definizione del nuovo piano anticorruzione e trasparenza 2026/2028”. “Inoltre – ha proseguito Mezzetti – è in fase di stesura un regolamento finanziario interno per disciplinare nel dettaglio le attività relative alla gestione amministrativa e contabile, è in fase di aggiornamento il Codice etico esistente, con l’istituzione di un Comitato etico, ed è allo studio da parte della Società l’ipotesi di una revisione dello Statuto e di una revisione dell’organigramma della struttura, anche al fine di garantire controlli più efficaci e stringenti”.

“Fino ad oggi – ha aggiunto – il Comune ha esercitato tutti i poteri affidatigli dalle leggi ma è evidente che a fronte dei fatti emersi questi non si sono rivelati sufficienti a prevenire condotte come quelle che stiamo esaminando. Per questo motivo l’Amministrazione comunale intende essere ulteriormente parte attiva e promuovere l’adozione di un pacchetto di nuove misure organizzative e di controllo che rafforzino la trasparenza e la responsabilità gestionale nelle società partecipate: regole di vigilanza più efficaci; piani anticorruzione e trasparenza; regole finanziarie più chiare”.

Il sindaco ha poi spiegato che, al momento, nel “rispetto dell’attività giudiziaria”, non è stato ritenuto necessario richiedere copia della denuncia che verrà acquisita, eventualmente, alla conclusione delle indagini. Allo stesso modo, poiché “i danni riguardano il bilancio dell’Agenzia e non hanno giuridicamente coinvolto il Comune, non è stato al momento nominato un legale”.

“Alla luce delle conclusioni delle indagini penali e contabili – ha concluso Mezzetti – Il Comune, in quanto parte lesa, si costituirà parte civile. Ribadisco che ritengo la vicenda gravissima e ho sottolineato fin dalle prime battute la necessità di tutelare l’interesse pubblico agendo nella massima trasparenza e rinnovando tutti i vertici di aMo”.