Due progetti reggiani, uno dell’Amministrazione comunale e uno della Fondazione Mondinsieme, sono stati scelti dalla Regione Emilia Romagna, fra gli oltre 70 presentati da altri enti, per altrettante iniziative volte a favorire l’inclusione sociale, a promuovere la convivenza civile e l’abbattimento degli stereotipi soprattutto fra i giovani. Il contributo stanziato dalla Regione è di 26mila euro totali per entrambe le iniziative che si concretizzeranno nei prossimi mesi.
I due progetti Call Malta con un finanziamento di 15mila euro, su 25mila euro di costi totali, e Intercultural_Mente per il quale l’Emilia Romagna ha stanziato 11.664 euro su 19.440 euro, sono stati messi in campo rispettivamente dal Comune di Reggio Emilia e dalla Fondazione Mondinsieme.
I progetti, che si sono aggiudicati i finanziamenti del bando regionale per la promozione di una cultura della pace 2025, il partono da uno spaccato reale della società reggiana. I dati anagrafici e demografici della città, infatti, disegnano un quadro articolato di cui occorre tenere conto per costruire politiche di convivenza civile e coesione sociale che abbiano un riverbero positivo su tutta la società. All’inizio del 2024 il territorio di Reggio Emilia registrava il 16.7% della popolazione residente come “straniera” con un dato di 28.575 unità. Tuttavia se si considerano anche le persone che negli ultimi decenni hanno acquisito la cittadinanza italiana, pur conservando una pluralità culturale, linguistica, religiosa e storica, il dato della popolazione con “background internazionale” arriva al 25%. Questi cittadini, oltre arricchire la diversità culturale della città, sono veri e propri “ponti” che collegano Reggio Emilia con altri paesi del mondo.
“I finanziamenti regionali ai progetti reggiani sono un riconoscimento al lavoro che la nostra città, il nostro Comune, le nostre associazioni hanno sviluppato in questi anni per orientare al futuro Reggio – afferma Marwa Mahmoud assessora alle Politiche educative e interculturali – Un lavoro faticoso sviluppato al plurale da tante realtà istituzionali e associative e che cerca di tracciare un futuro plurale, operato ogni giorno dalle persone che lavorano negli uffici pubblici, nelle imprese, a scuola, nei centri sociali, nei luoghi di culto, nel volontariato e anche da chi, come cittadino, affronta delle sfide e anche delle difficoltà. Tutti questi elementi ogni giorno contribuiscono a formare la dimensione plurale della nostra città è la scommessa più importante per il nostro futuro e, soprattutto, per quello dei nostri figli che hanno bisogno di essere “uniti nella diversità” che è anche il motto della nostra Europa che a volte appare fragile e imperfetta, ma che è ancora in cammino per affermare i valori di democrazia, libertà e di tutela dei diritti”.
Call Malta – rotte di memoria – Il progetto propone l’arte contemporanea come strumento di confronto, di dialogo interculturale rivolto a tutta la città, saranno attivati percorsi educativi rivolti soprattutto ai giovani (14-35 anni). Il nucleo narrativo centrale è rappresentato dalla tragedia del naufragio dell’11 ottobre 2013, in cui morirono 268 migranti siriani a largo di Lampedusa. Il progetto si sviluppa in una serie di azioni coordinate: un convegno, una mostra collettiva d’arte contemporanea, laboratori scolastici tematici, incontri con esperti e testimoni sui temi della migrazione, dei diritti umani, del diritto internazionale e del giornalismo d’inchiesta. Il racconto della tragedia dell’11 ottobre, supportato da materiali giornalistici e testimonianze, è pensato come strumento per avviare riflessioni profonde sui temi della pace, del diritto internazionale, del ruolo delle istituzioni e del valore dell’accoglienza.
Saranno inseriti percorsi creativi con scrittura poetica, arte urbana e graphic novel, in cui gli studenti diventano autori di narrazioni visive e letterarie. Il progetto sarà caratterizzato dall’uso di linguaggi artistici e metodologie peer-to-peer, dall’utilizzo di strumenti digitali per la produzione e diffusione dei contenuti e da una modalità di fruizione ibrida (presenza/online) pensata per garantire la massima accessibilità e partecipazione.
Intercultural_Mente è un progetto che prevede la stesura di un calendario interculturale 2026 pensato per sviluppare iniziative di dialogo e accoglienza valorizzando il ruolo delle diaspore e per associare alle feste tradizionali reggiane anche le celebrazioni per le giornate internazionali e le festività laiche e religiose che sono imprtanti per molto concittadini. Il progetto è stato sviluppato e supportato da ben 14 associazioni aderenti all’Assemblea del Centro Interculturale del Comune di Reggio Emilia che promuoveranno una serie di iniziative aperte a tutta la città come occasione di incontro e dialogo.
Oltre a un nuovo impulso in ambito educativo, l’iniziativa prevede di incrementare la partecipazione alle iniziative realizzate insieme alle associazioni attraverso eventi culturali in occasione di ricorrenze. Inoltre, in collaborazione con Musei di Reggio Emilia, si propone di valorizzare il patrimonio etnografico cittadino con una mostra dove verranno esposti gli abiti dei diversi contesti geografici curati delle associazioni delle diaspore.