Matteo Caccia (immagine a corredo fornita dal Comune di Modena)

Giovedì 11 settembre alle 21 piazza Sant’Agostino a Modena accoglie Matteo Caccia con “Orazio Live. Più cose in cielo che in terra”, una serata di narrazione pura che prende spunto dal suo podcast quotidiano prodotto da Il Post, con il live scribing dell’illustratore Edo Massa. L’ingresso è gratuito.

Ogni giorno, nel podcast “Orazio”, Caccia sceglie una notizia come punto di partenza: politica, cronaca, esteri, cultura o sport. Non per spiegarla o approfondirla, ma per cercare intorno ad essa un piccolo arcipelago di altre storie, capaci di spostare lo sguardo, di aprire prospettive inattese. Lo stesso avviene nello spettacolo dal vivo: ogni sera diverso, ogni volta modellato sull’attualità del giorno.

Sul palco, con la sola forza della voce e una base musicale, Caccia intreccia vicende ordinarie e straordinarie, episodi buffi e altri commoventi, frammenti che aiutano chi ascolta a collocare le cose del mondo in un quadro più ampio. È una narrazione essenziale, fatta di parole e ritmo, che porta il pubblico dentro la materia viva delle storie.

Matteo Caccia è oggi uno dei narratori italiani più riconosciuti. Diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, ha esordito a teatro collaborando con registi come Antonio Sixty e Antonio Latella. Nel 2005 ha portato in scena “La maglia nera”, dedicato al ciclista Luigi Malabrocca, e da lì ha iniziato a costruire un percorso che alterna palcoscenico e microfono.

La sua voce è diventata familiare con programmi come “Amnèsia” (Radio2), “Vendo tutto” e “Io sono qui” (Radio 24), fino a “Matteo Caccia racconta”, in onda dal 2019. Nel mondo del podcast ha firmato lavori di grande impatto come “La piena – Il meccanico dei Narcos” (Audible, 2018), “Oltre il confine”, “L’isola di Matteo” e oggi “Orazio”, che quotidianamente offre una lente diversa per guardare alle notizie.

Caccia è anche autore di libri – tra cui “Amnèsia” (2009), “Il silenzio coprì le sue tracce” (2017) e “Voci che sono la mia” (2020) – e docente alla Scuola Holden di Torino, dove insegna storytelling e comunicazione d’impresa. Il suo tratto distintivo è la capacità di trasformare esperienze personali in storie universali, di dare voce a vicende minime che si fanno specchio di una realtà più grande.