L’espansione della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna, con il più grande processo per mafia mai celebrato nel Nord Italia, con 220 imputati, un’aula bunker costruita appositamente e centinaia di intercettazioni audio e video che svelano una criminalità mutata, fatta di legami trasversali con politica, istituzioni e media locali.

Non è solo un numero quello nel titolo “Aemilia 220 – La mafia sulle rive del Po” della docufiction realizzata da Claudio Canepari e Giuseppe Ghinami, con una coproduzione Rai Fiction-Fidelio e il sostegno della Regione Emilia-Romagna, che verrà proiettata venerdì 12 settembre alle 21 al Supercinema estivo in piazza Fratelli Panini 100. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.

La proiezione della docufiction, promossa dalla Commissione Contrasto alle mafie e alla corruzione del Cup di Modena, con il contributo e il patrocinio del Comune di Modena e in collaborazione con l’Associazione Supercinema Estivo, sarà introdotta dai saluti istituzionali del sindaco Massimo Mezzetti e dell’assessore alla Legalità e Antimafie Vittorio Ferraresi. Al termine della visione è in programma un dibattito con Paolo Bonacini e Giovanni Tizian, giornalisti e voci narranti della docufiction.

“Abbiamo sostenuto da subito questa richiesta – commenta Ferraresi – in quanto proporre tali temi con diverse forme di espressione ad ogni occasione utile serve a rendere consapevole la cittadinanza di quanto accaduto e di quanto non debba più accadere. È importante capire che il radicamento della criminalità organizzata di stampo mafioso sul nostro territorio si nutre di cittadini e imprenditori locali, ma altrettanto importante è sapere che sono gli stessi cittadini, con la denuncia, a diventare anticorpi utili che aiutano le istituzioni a debellare questa malattia”.

“Aemilia 220” è il simbolo della portata sistemica di un’inchiesta che ha rotto il silenzio e rivelato quanto la mafia sia diventata moderna, mimetica e trasversale. È il racconto di un territorio che ha faticato a riconoscere il nemico, ma che ha saputo reagire, tardi ma con determinazione. Un’indagine che ricorda che nessun luogo è davvero al sicuro e che la vigilanza democratica non è mai un lusso.

La partecipazione all’iniziativa riconoscerà l’acquisizione di Crediti formativi (Cfp) definiti da ciascun Ordine o Collegio professionale. Le modalità di accreditamento sono comunicate dai rispettivi Ordini e Collegi.