Bronchiolite, anche nella stagione 2025-26 la Regione Emilia-Romagna offre gratuitamente a tutti i nuovi nati nella stagione in cui c’è il maggior rischio di ammalarsi (agosto 2025 – marzo 2026) la profilassi con anticorpi monoclonali per prevenire la malattia causata dal virus respiratorio sinciziale (VRS). La bronchiolite rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale nel primo anno di vita del bambino e può causare danni polmonari cronici.

 

Cos’è la bronchiolite?

Si tratta di un’infezione delle vie respiratorie che colpisce soprattutto i bambini piccoli (sotto i 2 anni di età) ed è causata principalmente da un virus, il virus respiratorio sinciziale (VRS). A differenza degli adulti e dei bambini più grandi, che a volte possono contrarre infezioni da VRS senza sintomi, nel bambino piccolo il VRS causa spesso sintomi più o meno importanti: raffreddore, febbre e tosse fino a difficoltà a respirare, affanno, apnee, inappetenza, disidratazione. Nei casi più gravi può comparire anche una grave difficoltà respiratoria che può rendere necessario il ricovero in ospedale e talora anche in Terapia Intensiva. Inoltre, di frequente, i bambini che contraggono la bronchiolite sviluppano una particolare suscettibilità ad altre infezioni con possibile sviluppo di altre malattie respiratorie.

 

E’ possibile prevenire la bronchiolite?

Non esiste una terapia specifica e mirata contro la bronchiolite in fase acuta. La prevenzione, quindi, è l’unica arma oggi disponibile per proteggere il tuo bambino. L’introduzione di un nuovo anticorpo monoclonale, chiamato Nirsevimab, ha cambiato la storia di questa grave patologia. Non si tratta di una vaccinazione, ma di un farmaco di nuova generazione, un anticorpo monoclonale, che agisce come gli anticorpi del nostro sistema immunitario, progettato per riconoscere e neutralizzare il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), impedendogli di infettare le cellule delle vie respiratorie.

 

Quando e come viene somministrato il farmaco?

La Regione Emilia-Romagna offre, gratuitamente e su base volontaria, la profilassi a tutti i nuovi nati nella stagione a maggior rischio di ammalarsi, cioè in autunno/inverno. Per proteggere il bimbo fin dai primi giorni di vita, Nirsevimab viene somministrato in ospedale, prima della dimissione, mediante una semplice iniezione intramuscolare. Per i bambini nati in agosto la somministrazione viene effettuata nei mesi di settembre-ottobre, sempre nel punto nascita, previo appuntamento fissato già al momento della dimissione. La profilassi richiede una singola somministrazione che protegge il bambino per almeno 5-6 mesi.

“Il Nirsevimab è un farmaco sicuro- spiega il Direttore della Terapia Intensiva Neonatale del Santa Maria Nuova, Giancarlo Gargano – . E’ privo di rilevanti effetti collaterali; sono possibili modeste reazioni come lieve arrossamento cutaneo nella sede di iniezione e leggera febbre. E’ efficace e a dirlo sono studi scientifici nazionali ed europei secondo i quali la profilassi riduce significativamente il rischio di sviluppare forme gravi di bronchiolite e di ricoveri ospedalieri (oltre l’80% nell’ultima stagione in Emilia-Romagna)”.