“L’industria ceramica italiana, e in particolare quella emiliana-romagnola, rappresenta un’eccellenza planetaria, un vero e proprio pilastro dell’economia nazionale ed espressione di quel Made in Italy di cui andiamo orgogliosamente fieri. Nessuno al mondo riesce a raggiungere il nostro livello di qualità e al contempo di contenimento delle emissioni. Dall’innovazione alla ricerca di prodotti performanti e innovativi, fino alla meccatronica avanzata per la produzione, noi siamo indiscussi leader mondiali”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, oggi in videoconferenza dall’Expo di Osaka al convegno ‘Continuare ad investire nella manifattura ceramica italiana’, iniziativa di apertura dell’edizione 2025 del Cersaie di Bologna. Appuntamento che ha messo a confronto Confindustria, Assoceramica, Governo e Regione.

“Nonostante questa grande e riconosciuta eccellenza, alcune criticità stanno mettendo il settore in fortissima crisi- continua de Pascale-; i nostri quantitativi, la nostra produzione, stanno vivendo un periodo di crisi, non per la qualità dei prodotti o per la loro sostenibilità, ma per problemi nazionali ed europei. I primi sono i costi dell’energia, una vera e propria tragedia in Italia, un problema su cui non si sta facendo nulla, su cui manca una politica seria di contenimento della spesa energetica. Assistiamo a grandi proclami quando la bolletta si alza per poi silenziare tutto subito dopo. A questi problemi si sommano altre criticità date dalla crescente instabilità geopolitica di questi anni a cui si aggiunge anche l’introduzione di dazi generalizzati del 15% sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti. E, infine, le normative europee con il peso ingiusto degli ETS, il sistema di scambio delle emissioni”.

“I nostri sono i prodotti migliori, quelli che emettono meno- prosegue il presidente-. Nella nostra regione, oltre a essere leader nella produzione di ceramica, siamo anche leader nella produzione di macchine, di meccatronica per la ceramica. Come Regione stiamo e continueremo a sostenere il settore anche mettendo in campo investimenti significativi, sia in termini di opere che di incentivi per una mobilità sempre più efficiente e più green. Da qui il grande link e la grande sinergia tra i poli ceramici dell’Emilia-Romagna, il sistema ferroviario e il porto di Ravenna, dove è in corso un investimento molto importante sulla nuova stazione merci. Ma non basta”.

“Credo che da Cersaie oggi debba venire una richiesta molto chiara al Governo italiano perché si batta e all’Europa perché tolga definitivamente la speculazione finanziaria degli ETS dai settori industriali come quello della ceramica- chiude de Pascale-. Oltre a tutte le criticità del nostro sistema manifatturiero e della sua competitività, la nostra manifattura non può più sopportare il peso ingiusto, una tassa ingiusta, come quella degli ETS. Le risorse devono rimanere dentro il sistema manifatturiero e le imprese devono poterle utilizzare per continuare a innovare e a diventare più sostenibili. Dobbiamo chiedere, tutti insieme, di abolire gli ETS per come li conosciamo se vogliamo che la nostra industria ceramica continui a essere competitiva e a rappresentare il Made in Italy nel mondo”.