Sarebbe stato aggredito e minacciato di morte dalla moglie, che lo avrebbe colpito con calci e pugni e minacciato con un coltello, anche alla presenza dei figli minori. La donna già in passato sarebbe stata oggetto di denunce per analoghi episodi nei confronti del marito. L’ennesima condotta violenta in famiglia ha visto la vittima, un uomo di 44 anni, allertare il 112, che inviava sul posto i militari della stazione di Quattro Castella.

L’origine dei fatti risale al 25 settembre, quando poco dopo la mezzanotte i militari della Stazione di Quattro Castella intervenivano presso l’abitazione dell’uomo che aveva segnalato di essere stato aggredito dalla moglie. Sul posto i Carabinieri identificavano il richiedente nel 44enne, visibilmente agitato, il quale riferiva di essere stato appena malmenato e minacciato dalla moglie mediante un coltello. L’uomo raccontava ai militari che nel pomeriggio dello stesso giorno si era già verificato un diverbio con la moglie, nel corso del quale sarebbe stato malmenato, anche alla presenza dei figli minori. Durante la sera, la donna avrebbe continuato l’aggressione, colpendolo con calci e pugni e minacciandolo di morte con un coltello. L’uomo avrebbe mostrato ai Carabinieri un video registrato pochi minuti prima, in parte girato con il telefono nella tasca dei pantaloni, in cui la donna sarebbe chiaramente identificabile per voce e abbigliamento e si sentirebbero numerose gravi minacce di morte nei suoi confronti, gravi intimidazioni che si ripetono per diversi minuti e dove si sente chiaramente la donna molto alterata che colpisce il marito verosimilmente con calci e pugni.

Alla luce dei fatti, ed a seguito di concordi dichiarazioni testimoniali che avrebbero confermato quanto riferito dalla vittima, appurato che la presunta condotta maltrattante sarebbe posta in essere già da tempo nei confronti dell’uomo, i carabinieri della stazione di Quattro Castella, sussistendo la flagranza del reato, arrestavano la donna di 38 anni, ristretta al termine delle formalità di rito a disposizioni della Procura reggiana con le accuse di maltrattamenti a famigliari aggravati, minaccia aggravata dall’uso di armi, lesioni personali e atti persecutori. Il coltello usato per le  minacce veniva rinvenuto e sequestrato dai militari.

Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.