Al Museo Enzo Ferrari si è tenuto oggi il convegno “Strade Future – Giovani e mobilità responsabile”, promosso da UPI Emilia-Romagna, con il supporto di UPI nazionale e le Province di Modena, Reggio Emilia, Parma, Ravenna e Rimini. All’evento hanno partecipato studenti, i comandanti delle Polizie Locali provinciali, istituzioni e ospiti internazionali, per un confronto aperto su prevenzione, responsabilità e futuro della mobilità. Ad appassionare i ragazzi, il racconto di Matteo Bobbi, commentatore di Formula 1 ed ex pilota, che ha portato la sua esperienza personale tracciando un interessante parallelismo tra la ricerca della sicurezza nel motorsport e la necessità di maggiore consapevolezza su strada.

Dai saluti istituzionali è emersa una forte convergenza sulla necessità di rafforzare misure concrete di prevenzione. Ha aperto i lavori il Presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, seguito dall’assessore del Comune di Modena Giulio Guerzoni (Infrastrutture e Reti, Mobilità, Sicurezza del Territorio), che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale. Sono poi intervenuti i Presidenti delle Province coinvolte, tra cui Giorgio Zanni, anche Presidente di UPI Emilia-Romagna.

In un videomessaggio, il Presidente di UPI nazionale Pasquale Gandolfi ha sottolineato: «Sono orgoglioso, come presidente dell’Unione Province d’Italia, che si sia riusciti insieme a realizzare un progetto che tiene a cuore i nostri giovani e chi percorre le nostre strade. Insieme possiamo e dobbiamo provare a ridurre il numero dell’incidentalità, con maggiore consapevolezza e percorsi educativi condivisi. La sicurezza stradale passa anche dalla gestione e dalla manutenzione delle nostre strade. Questa è una grande strada, che sono orgoglioso di percorrere insieme a voi».

Elisabetta Simeoni, del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, ha ricordato che “il diritto di muoversi non deve essere a scapito della sicurezza e l’obiettivo del Dipartimento è abbattere drasticamente gli incidenti causati da abuso di alcol e droghe”.

A coordinare i lavori è stato il moderatore Davide Berti, direttore della Gazzetta di Modena.

Giorgio Zanni, Presidente UPI Emilia-Romagna e della Provincia di Reggio Emilia, ha posto l’accento sui numeri drammatici del fenomeno: “173.000 incidenti, 233.000 feriti, 3.030 vittime all’anno in Italia: è un bollettino che interpella tutti. In Emilia-Romagna contiamo 16.758 incidenti, circa 21.632 feriti e 273 vittime” – ha affermato – “questa giornata è dedicata ai ragazzi; non parliamo loro in modo moralista, ma con dati, proposte concrete e la speranza di stimolare riflessioni. Nemmeno una vittima sulla strada è tollerabile. L’obiettivo è zero: utopistico forse, ma in certi ambiti non possiamo considerarci sufficienti finché non raggiungiamo il traguardo finale”.

Le Polizie Locali hanno presentato i numerosi progetti territoriali: attività nelle scuole, campagne serali contro la guida in stato di ebbrezza, iniziative teatrali e musicali, esperienze immersive in piazza e percorsi dedicati anche alla micromobilità e all’uso dei monopattini. La Comandante Lorenza Mazzotti (Ravenna) ha voluto rivolgersi ai ragazzi anche con un richiamo personale: “Nonostante lavori da anni in questo ambito, quest’estate sono rimasta coinvolta in un grave incidente. È andata bene, ma ho avuto paura, e vi dico che la consapevolezza è fondamentale. Nei nostri controlli serali abbiamo effettuato 8 servizi e ritirato 43 patenti per alcol e droghe: significa che la consapevolezza non è ancora diffusa”.

Molto atteso l’intervento di Matteo Bobbi, che ha legato la passione per i motori al tema della prudenza: “Tecnologia e infrastrutture sono migliorate, ma l’anello debole resta chi guida. Se impariamo a usare le passioni nei luoghi giusti, con regole, possiamo trasformarle in una scuola di responsabilità”. Ha indicato due regole semplici ma decisive: “mani ore 09:15 sul volante e sguardo lontano”, invitando i giovani a riflettere: “Soppesate rischi e benefici: non vale la pena perdere ciò che di bello abbiamo per un momento di protagonismo”. Stimolato da un ragazzo appassionato di motori, Bobbi ha poi raccontato come alcuni seminari in pista abbiano permesso di provare concretamente i limiti e l’efficacia dei sistemi frenanti: “Sono esperienze che ti fanno capire davvero quanto una macchina sia evoluta, provare le nostre vetture in contesti sicuri che ci permettano di spingerle al limite, danno al pilota consapevolezza delle potenzialità reali del veicolo. Manca una cultura motoristica che dia agli automobilisti competenze in materia”.

In chiusura, Emanuele Ramella Pralungo, del Comitato Direttivo UPI nazionale, ha ringraziato Province e partecipanti, riportando con un tocco personale l’urgenza di scelte responsabili: “Questa non è una mattinata di parole, ma un impegno concreto per vite reali”. E rivolgendosi ai ragazzi ha concluso: “Quando avete dubbi, fermatevi, chiedete aiuto: non siamo Superman, ma possiamo essere responsabili”.

L’evento si inserisce nel percorso “Mobilità Sicura”, attivo in Emilia-Romagna fino a febbraio 2026, con l’obiettivo di dimezzare vittime e feriti attraverso progetti condivisi su scala territoriale.