La terza indagine di Federconsumatori sulla raccolta dei rifiuti e la pulizia di Modena, in collaborazione con la CGIL di Modena e la Fondazione Isscon, fotografa ancora una volta la città in un momento di transizione e cambiamento. Nell’ottobre 2022 registrammo un elevato gradimento dei modenesi per la condizione della città, su entrambi i fronti; in particolare era apprezzata la grande semplicità nel conferimento dei rifiuti, mentre alla maggioranza dei cittadini non erano note le imminenti trasformazioni nel modello di raccolta. Il 75% dei rispondenti espresse un giudizio positivo sulla pulizia della Città, ma con una bassa conoscenza dei cattivi numeri di Modena sia sul fronte della percentuale di raccolta differenziata che di produzione di rifiuti. Erano già evidenti i rischi che correva la Città; per questo proponemmo, del tutto inascoltati, un “Progetto di Comunità”, che recuperasse lo scarso o nullo coinvolgimento dei cittadini e delle loro rappresentanze.

Nell’agosto 2023, con la seconda indagine, misurammo l’effetto combinato di quella condizione, associata ai non pochi limiti gestionali, agli errori e alla sottovalutazione dei rischi del modello adottato. La tensione, in quell’estate, era altissima e la bocciatura fu nettissima, con l’85% dei cittadini che riteneva peggiorato il livello di pulizia della città, con la crescita vertiginosa al 79% dei cittadini con giudizi negativi. Pochi mesi dopo, in campagna elettorale, tutte le forze in campo garantivano cambiamenti, più o meno radicali, delle modalità di raccolta. Ora, a due anni di distanza dalla precedente indagine, e a 16 mesi dall’insediamento del nuovo Sindaco, lo scenario restituito dalla nostra terza indagine consegna un miglioramento delle valutazioni di cittadini e cittadine, pur in un quadro che resta critico, anche a causa dei tempi lunghi di una trasformazione complessa e costosa.

Il primo miglioramento. Modena nel 2022 era il fanalino di coda in regione, assieme a Bologna, per raccolta differenziata e produzione di rifiuti indifferenziati. In due anni questi due indici sono passati dal 61% al 78,9%, e da 257 a 139 kg pro capite. Buoni risultati, certamente, anche se oggi possiamo catalogare come eccessivi i numeri forniti da Hera tra il 2023 ed i primi mesi del 2024. Modena oggi è 5 punti al di sotto della media provinciale della raccolta differenziata, è ultimo trai Comuni della pianura modenese ed è settimo trai capoluoghi regionali. Ma le complessità di Modena erano forti e va salutato il risultato raggiunto come decisamente importante e come merito di tutti.

Il secondo miglioramento e le sue contraddizioni. Sono tre le aree nelle quali, nelle nostre indagini, suddividiamo i cittadini: i positivi, i critici e gli ultra-scontenti. A Modena gli ultrascontenti erano il 14% nel 2022, cresciuti nel 2023 in modo abnorme, raggiungendo il 49%. Ora quest’area si è dimezzata, scendendo al 24%. Ma, letteralmente, tutto questo spostamento finisce nell’area intermedia, quella dei critici, che a questo punto si gonfia fino al 56%, quasi raddoppiando le dimensioni precedenti. Al contrario l’area dei positivi rimane inalterata al 20%, un dato che si ripete in molte parti dell’indagine. Solo un cittadino su cinque è soddisfatto del modello di raccolta rifiuti, anche dopo i cambiamenti intercorsi in parti della città. Che in due anni nessun modenese si sia convinto del tutto della positività del nuovo modello costringe ad interrogarsi sulla lentezza dei cambiamenti adottati dalla Giunta Mezzetti. Quella dei “critici” diventa così l’area di maggior interesse, ed è utile ascoltare la loro voce. I “critici” identificano le maggiori responsabilità in capo ai cittadini, privi di spirito civico, colpevoli dell’abbandono dei rifiuti. Contestano la necessità di stoccare carta e plastica nella propria abitazione ed i frequenti guasti dei cassonetti a tessera. Con toni diversi esprimono dubbi sull’effettiva utilità della raccolta differenziata, e dubitano che con la tariffa puntuale ci saranno benefici economici per gli utenti virtuosi. Non può sfuggire che la somma delle aree degli ultra-scontenti e dei critici resta, come nel 2023, attorno all’80%, ma non va sottovalutato l’importante spostamento interno. Una parte importante dei critici, quando le innovazioni oggi presenti in centro storico saranno estese all’intera città, potrebbero migrare nell’area dei “positivi”. 

Cos’è successo in Centro Storico? Il 2 giugno 2025 sono state introdotte modifiche al sistema di raccolta rifiuti in Centro Storico, accuratamente descritte nel report. Anche qui si registra un miglioramento, con la riduzione dei giudizi ultra-negativi dal 49% al 33%, ma con l’area dei positivi che si incrementa di poco (dal 18% al 20%) mentre cresce di molto l’area dei critici, che ritengono le modifiche insufficienti (dal 33% al 46%). Dopo tre mesi dall’avvio delle nuove modalità, le critiche dei residenti del centro storico si concentrano sul mancato contrasto agli abbandoni, sul malfunzionamento dei cassonetti nella cerchia dei viali, sulla necessità di incrementare le isole di base. Singolare che i risultati nel Centro storico siano peggiori di quelli del resto della città, dove i sacchi gialli e lo stoccaggio nella propria abitazione sono ancora attivi.

Cos’è successo nel resto della città? Meglio del Centro storico, ma il Quartiere 2 chiede attenzione. Nei tre quartieri esterni al centro la percentuale di giudizi ultra-negativi scende dal 49% del 2023 al 23% del 2025, mentre quasi raddoppia l’area dei critici, che sale dal 30% al 57%. I positivi sono fermi al 20%, in lieve arretramento dal 21% del 2023. È il Quartiere 2 (Musicisti, Crocetta, San Lazzaro, Modena Est, Sacca, San Matteo, Albareto, Navicello, Saliceta Panaro) ad avere decisamente i dati peggiori, trascinato dalle segnalazioni sul tema dell’abbandono rifiuti, seguito dalle frequenti rotture dei cassonetti.

Il voto sulla pulizia della città. È migliorata o peggiorata? Anche in questa occasione abbiamo chiesto di semplificare il proprio giudizio sulla pulizia della città con un voto. Un risultato che non può in nessun modo sostituirsi al dettaglio della nostra indagine, all’analisi delle differenze, ma che riteniamo utile conoscere. In una scala da 1 a 10, dove per una serie di effetti la sufficienza inizia attorno a 5,5, il giudizio medio nel 2022 si era attestato ad un buon 6,4, con i gravemente insoddisfatti al 14%. L’anno successivo il giudizio era crollato a 4, con i gravemente insoddisfatti al 56%. Nell’agosto/settembre 2025 risale a 5 con i gravemente insoddisfatti al 36%. Nonostante ciò, il 56% dei cittadini sostiene che la pulizia della città, negli ultimi due anni, è peggiorata. Nel 2023 questo dato era all’85%, una sorta di plebiscito. Particolarmente duro oggi il giudizio di cittadine e cittadini in età lavorativa, tra i quali i giudizi negativi si avvicinano ai due terzi del campione e, anche qui, dei residenti nel Quartiere 2.

Di chi sono le responsabilità? Molte le sorprese. Abbiamo chiesto anche stavolta ai rispondenti chi ha maggiormente contribuito a determinare il loro giudizio, positivo o negativo, in merito al livello di pulizia della città. Nettamente al primo posto, a sorpresa, troviamo “i cittadini con i loro comportamenti” (26,8 nella fascia moltissimo), contro il 18,4% del Comune e, ugualmente a sorpresa, Hera con il 10,9%. Con diversa entità, questo dato si intravede in molte risposte, ed è una delle significative variazioni rispetto alla precedente indagine, che vedeva Hera saldamente in testa alle responsabilità delle condizioni della città.

Il termovalorizzatore. Il 64% dei rispondenti giudica importante il superamento del termovalorizzatore, con una prevalenza, nei voti più alti, dei residenti del centro storico. Un dato che, nel suo complesso, tra gli under 35 sale al 71%, e scende al 61% tra gli over 65. Solo l’11% del nostro campione ritiene di nessuna importanza il superamento della ciminiera di via Cavazza. I suggerimenti dei modenesi. Sono state 1200 le risposte al nostro questionario, in calo rispetto alle precedenti. Ben 1.800 le risposte alle domande aperte che abbiamo raccolto, un dato che segnala la voglia di partecipazione di tanti modenesi, non sempre compresa negli ultimi anni (a pagg. 14, 23 e 26 trovate le mappe di sintesi). È significativo che una delle principali richieste sia in corso di introduzione, con la rimessa in strada di cassonetti stradali per plastica e carta, accessibili con la tessera, facendo sparire quei sacchi gialli percepiti come elemento di degrado per la città. E poi viene richiesta una azione più decisa sui comportamenti scorretti, ma anche ascoltare di più i cittadini ed agire sul loro senso civico con progetti di quartiere. Quindi si chiede di migliorare la comunicazione, la formazione e l’informazione. Tutti elementi essenziali, poco costosi e relativamente semplici da attuare.La tariffa corrispettiva puntuale. Il Sindaco di Modena può certamente rivendicare di aver dato corso ad un punto rilevante del proprio programma elettorale. Se questa sembra essere la strada giusta, che probabilmente abbasserà ancora il livello di tensione in città, non possono essere tralasciati gli errori che hanno inaugurato il percorso verso un elemento fondamentale, come la tariffa corrispettiva puntuale. Fondamentale perché afferma l’assioma “inquino meno, pago meno”, parte inscindibile del percorso di riduzione dei rifiuti e di miglioramento ambientale. Tra gli errori quello dell’invio all’utenza di una lettera dai contenuti imprecisi, senza il minimo coinvolgimento preventivo di cittadini e parti sociali. Anche alcuni atti che sono seguiti hanno lasciato perplessi, generando purtroppo in città una diffusa ostilità alla TCP, vista oggi da molti come elemento penalizzante per i cittadini, compresi i tanti virtuosi, che potrebbero aspirare ad una riduzione dei costi fino ad oggi sostenuti.E’ una condizione che va superata rapidamente, con uno sforzo comunicativo che non può che essere straordinario, contribuendo al superamento della situazione di crisi dalla quale Modena non è ancora uscita.Infine, un ringraziamento a tutte e tutti coloro che lavorano per garantire la pulizia della città e la raccolta dei rifiuti, a tutti i livelli. Il loro è un lavoro prezioso ed importante, spesso invisibile. Questa indagine vuole contribuire a restituire l’importanza di quel lavoro, e le critiche non sono mai estese al loro impegno.

Report_Rifiuti_MODENA

(Federconsumatori provincia di Modena APS)