“Le nubi sul rinnovo della concessione dell’A22 ad Autobrennero Spa diventano sempre più scure: nei giorni scorsi la Commissione Europea ha recapitato al Governo italiano una lettera di messa in mora per le disposizioni del Codice degli appalti sugli affidamenti in progetto di finanza e sul diritto di prelazione per il proponente, previste anche dal Bando di gara per il rinnovo cinquantennale della concessione per l’A22 del Brennero del dicembre del 2024. Sul diritto di prelazione nella lettera inviata al Governo italiano la Commissione scrive: “Tale disposizione viola i principi di parità di trattamento e di non discriminazione sanciti dagli articoli 3 e 30 della direttiva 2014/23/UE”. Che la prelazione sia incompatibile con le norme comunitarie era più di un dubbio e come Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile già nel 2022 avevamo fatto un esposto alla Commissione Europea.
Della compatibilità del diritto di prelazione con la legislazione era stata investita la Corte di Giustizia europea, in attesa del pronunciamento dell’alta corte i termini per la presentazione delle manifestazioni d’interesse per il rinnovo della concessione sono stati rinviati per ben tre volte, l’ultima scade il 30 novembre prossimo. La lettera della Commissione anticipa le decisioni della Corte.
Ma i problemi per il rinnovo della concessione dell’A22 non sono finiti qui, perché il meccanismo della finanza di progetto, previsto dal bando, è bocciato non solo dalla Commissione ma è anche dalla legge 193 del 18/12/2024, tanto che Autostrade per l’Italia (ASPI) ha fatto ricorso al Tar del Lazio chiedendo il ritiro del Bando stesso.
Intanto AutoCS Spa, titolare della realizzazione della Bretella Campogalliano-Sassuolo, nonostante i dubbi sulla possibilità di realizzare l’opera e non abbia alcuna intenzione di partire coi lavori sino a quando il suo socio di maggioranza, Autobrennero Spa, non sarà sicuro di essersi aggiudicato la concessione della A22, va avanti con gli espropri togliendo alle persone terreni e case.
I tempi slittano, ma nel contempo non si prendono in seria considerazione le proposte alternative avanzate dal Comitato No Bretella che affrontano seriamente nodi irrisolti della mobilità modenese e reggiana, come ad esempio la realizzazione della ferrovia merci Dinazzano-Cittanova, il polo logistico intermodale di Cittanova-Marzaglia, il casello autostradale Modena Centro alla confluenza tra l’Autostrada del Sole e la superstrada Modena-Fiorano-Sassuolo, l’adeguamento della Pedemontana a Sassuolo, dove esiste ancora un tratto a sole due carreggiate, una per senso di marcia.
Senza dimenticare che il 18 settembre scorso è caduto l’ultimo diaframma del tunnel esplorativo della Galleria di Base del Brennero che, quando sarà terminata nel 2032, porterà allo spostamento del traffico merci transfrontaliero dall’autostrada alla ferrovia, liberando le vallate alpine da inquinamento atmosferico e rumore. Con ricadute anche sui nostri distretti industriali che, se vorranno continuare ad esportare in Germania e negli altri paesi del Nord Europa, dovranno riconvertirsi al trasporto su ferro predisponendo le necessarie infrastrutture.
Serve un maggior impegno dei Comuni impattati. L’ordine del giorno approvato a larga maggioranza dal consiglio comunale di Modena nel 2024 e le dichiarazioni del sindaco Massimo Mezzetti, in risposta ad una interrogazione sul tema, nelle quali si chiede, prima di avviare i lavori, di rivedere il Progetto della Bretella e di verificarne la reale utilità alla luce delle consistenti modifiche normative economiche, sociali ed ambientali intervenute dopo il 2005 data di approvazione del progetto definitivo e della VIA, sono importanti e positive. Auspichiamo che anche gli altri Comuni e i Consigli provinciali di Modena e Reggio Emilia si facciano sentire“.
(Per il Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile Eriuccio Nora e Mauro Solmi)