«Siamo ampiamente consapevoli che il capitolo sicurezza a Modena sia uno dei temi più rilevanti e come associazioni siamo tra i primi promotori del rispetto delle norme. Sarebbe sbagliato, però, credere che limitare i dehors sarebbe il primo passo per un possibile rimedio agli episodi di criminalità».
È quanto sostengono Lapam Confartigianato, CNA, Confcommercio e Confesercenti città di Modena alla luce degli spiacevoli episodi accaduti nei giorni scorsi nel cuore della movida modenese e in seguito alle affermazioni dell’amministrazione comunale che ipotizzerebbe una limitazione dei dehors delle attività del centro come plausibile parte della soluzione al problema.
«Da anni ribadiamo come le attività e gli esercizi commerciali – continuano le associazioni di categoria –, oltre a svolgere il loro ruolo di punto di riferimento per il commercio e l’impresa, svolgono una funzione anche di presidio del territorio e favoriscono una sana frequentazione del centro. È strategico tutelare le attività e promuovere, tramite incentivi, l’apertura di nuovi locali, così da arricchire il tessuto sociale del centro. La maggior parte delle attività svolge il suo ruolo in maniera corretta ed esemplare, fungendo da deterrente per la microcriminalità. Come associazioni ci stiamo attivando per un giusto e corretto rispetto delle norme necessarie per operare nel rispetto delle altre imprese, dei residenti e dei turisti, al fine di mantenere una dinamicità e un equilibrio nel cuore della città. Le realtà cittadine sono fondamentali per promuovere l’immagine di Modena anche tra i turisti e fare da volano per un afflusso sempre più significativo di visitatori: ecco perché è fondamentale che vengano controllati ed eventualmente puniti coloro che non rispettano le regole e che danneggiano l’immagine di una città che fa del lavoro e dell’accoglienza due dei suoi punti chiave».