Negli ultimi anni si è assistito a una trasformazione profonda nel modo in cui la tecnologia viene utilizzata per valorizzare il patrimonio culturale. Strumenti come la realtà aumentata e virtuale, l’intelligenza artificiale, i digital twin, i sensori interattivi e gli ambienti immersivi stanno cambiando radicalmente la relazione tra pubblico e contenuti: oggi non si tratta più solo di ‘mostrare’ un’opera o un luogo, ma di costruire esperienze che coinvolgano tutti i sensi, che mettano l’utente al centro e che lo facciano diventare parte attiva del racconto.

In questo scenario, le competenze tecnologiche stanno evolvendo molto rapidamente, ed è per questo che a Modena, è stato presentato il corso Ifts Tecnico delle produzioni multimediali per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, in partenza a novembre nell’ambito delle attività di Modena Città Creativa Unesco per le Media Arts.

Promosso da ForModena e Laboratorio Aperto di Modena, la 4^ edizione del corso – la partecipazione al quale è completamente gratuita, grazie a fondi europei della Regione – sarà costituita da ben 800 ore complessive, tra lezioni in presenza e 360 ore di stage presso aziende del settore culturale e creativo.

Sono 15 i posti disponibili: per essere ammessi occorre essere residenti o domiciliati in Emilia-Romagna, avere un diploma di istruzione secondaria superiore o essere stati ammessi alla classe quinta dei percorsi liceali, possedere competenze informatiche intermedie sui principali software e applicativi, avere una buona capacità di utilizzo del web e dei social media e conoscenza di base della lingua inglese. La selezione avverrà mediante test scritto e colloquio motivazionale. Iscrizioni aperte fino al 6 novembre. Al termine, i partecipanti potranno ottenere un certificato di specializzazione tecnica superiore (IFTS – Istruzione e Formazione Tecnica Superiore).

Per informazioni e iscrizioni: https://bit.ly/4qrHG3t.

All’incontro hanno partecipato alcuni rappresentanti delle 14 aziende partner – Stefano Ascari, creative director di Intersezione, il co-founder Markeven Alessandro Albertini, il co-founder e CEO di Melazeta Lara Oliveti, la responsabile settore cultura e allestimenti museali di Archeosistemi Nicoletta Lusuardi – oltre a Eleonora De Agostini, innovation officer di Laboratorio Aperto Modena, alla responsabile di area multimediale ForModena Giorgia Brighenti e al coordinatore dei docenti  e docente di informatica e programmazione Ruggero Civitarese.

Il percorso ha l’obiettivo di formare professionisti digitali con competenze trasversali in progettazione multimediale, comunicazione, programmazione e analisi dei dati. Tali competenze sono spendibili nelle istituzioni, nelle imprese culturali e creative e nei sistemi turistici, sempre alla ricerca di professionisti in grado di progettare prodotti multimediali innovativi finalizzati alla valorizzazione dei patrimoni culturali, museali, pubblici, naturali e artistici.

Commenta così Ruggero Civitarese, docente e CEO di Fabvision:  “Nei prossimi tre o cinque anni sarà decisivo saper interpretare e integrare l’intelligenza artificiale nei processi di creazione e fruizione dei contenuti, ma anche comprendere le nuove frontiere del calcolo e della simulazione. Oggi siamo tutti impegnati a capire dove ci porteranno queste tecnologie: l’IA non è più uno strumento separato, ma un vero e proprio interlocutore creativo, capace di generare scenari, linguaggi e interazioni inedite. Chi saprà combinare competenze tecniche, visione culturale e capacità di adattamento, avrà un ruolo chiave in questa trasformazione.

Nel campo della valorizzazione del patrimonio culturale, le competenze multimediali più richieste riguardano la capacità di progettare esperienze immersive e interattive che uniscano linguaggi diversi. Il corso IFTS di ForModena riesce a rispondere in modo molto concreto a tali esigenze, grazie a un equilibrio tra teoria e pratica, alla presenza di docenti che provengono direttamente dal mondo del lavoro e alla possibilità, per gli studenti, di lavorare su progetti reali, spesso in collaborazione con enti o aziende del territorio”.