I Consorzi di Bonifica dell’Emilia Centrale e della Bonifica Parmense, al termine delle verifiche e delle integrazioni, hanno completato l’iter procedurale del Documento di Valutazione delle Alternative Progettuali (DOC.F.A.P.).

Si è così concluso il procedimento avviato nell’autunno del 2023 con la definizione del quadro complessivo delle esigenze dell’intervento e con la successiva stipula della convenzione con la quale tutti gli enti istituzionalmente coinvolti nel progetto stesso (Regione Emilia Romagna, Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, ATERSIR e Consorzi di Bonifica Emilia Centrale e Parmense) hanno concordato condizioni e modalità necessarie per la stesura di questo fondamentale documento. Il documento, propedeutico al prosieguo dell’iter e redatto dal raggruppamento composto dalla mandataria C. & S. Di Giuseppe Ingegneri Associati S.r.l. e da numerosi altri operatori specializzati (Hmr S.r.l., Politecnica Ingegneria ed Architettura Soc. Coop, Aig Ingegneria S.r.l., Studio Silva S.r.l., Paolo Turin, Qanat Engineering S.r.l.) era stato consegnato, nei giorni scorsi, dagli appaltatori e successivamente si è proceduto al check tecnico di verifica svolto concretamente dai tecnici esperti dei due consorzi di bonifica con il coinvolgimento di tutti gli enti istituzionali che hanno preso parte al procedimento. Un documento che, nella sua complessità e rilevanza, caratterizzato da un’ingente quantità di dati tecnici ha visto, in quest’ultima fase prodromica alla stesura definitiva, un impegno straordinario da parte degli staff consortili impegnati e naturalmente del responsabile del progetto, l’ingegner Pietro Torri del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale.

Come anticipato, già poco prima del periodo destinato alle verifiche formali e alle integrazioni, il DOC.F.A.P. ha stabilito che sussistono le condizioni tecniche, economiche e di sostenibilità ambientale per la realizzazione di un invaso lungo il corso del Torrente Enza tra i Comuni di Vetto (RE) e di Neviano degli Arduini (PR), in corrispondenza della Stretta di Vetto. Questa soluzione è stata ritenuta la più idonea rispetto alle altre alternative progettuali, che prevedevano due invasi sugli affluenti Lonza e Bardea e uno alla stretta delle Gazze. L’invaso, oggetto di analisi approfondite, è stato indicato con una capacità complessiva di oltre 86 milioni di metri cubi d’acqua, di cui più di 70 milioni di metri cubi regolabili ai fini irrigui, potabili, industriali e del rispetto delle normative relative al deflusso minimo vitale ed ecologico. Il costo complessivo dell’opera è stato stimato in 519 milioni di euro. Come indicato dalla normativa vigente per la realizzazione di opere pubbliche di questa rilevanza, i contenuti del DOC.F.A.P., che verranno immediatamente consegnati nelle mani del Commissario Straordinario per la Diga di Vetto, professor Stefano Orlandini, nominato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, saranno ora oggetto di Pubblico Dibattito al fine della prosecuzione dell’attività progettuale.

“Siamo estremamente soddisfatti di questo risultato fondamentaleha dichiarato Lorenzo Catellani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Con la conclusione del DOC.F.A.P. si è formalmente chiusa la prima e complessa fase progettuale di un’opera strategica e vitale per il futuro idrico del nostro territorio. Questo traguardo è il frutto di un lavoro rigoroso e di una forte sinergia tra enti. Voglio sottolineare che la realizzazione di questa prima fase è stata resa possibile grazie al fondamentale impegno economico congiunto dei Consorzi e della Regione Emilia-Romagna, un segnale chiaro dell’importanza che questa infrastruttura riveste per la sicurezza idraulica e l’approvvigionamento delle nostre comunità e del settore agricolo. Un ringraziamento particolare va alla professionalità e alla competenza dimostrata dai nostri staff. Hanno affrontato con uno sforzo straordinario l’ingente mole di dati tecnici richiesta da un documento di questa complessità. Esprimo la più profonda gratitudine a tutto il personale coinvolto, e in particolare all’ingegner Pietro Torri del Consorzio Emilia Centrale, il nostro Responsabile Unico del Procedimento, per la sua dedizione e l’eccellente coordinamento del progetto. La realizzazione dell’invaso non è solo una risposta tecnica alla siccità, ma è un atto di responsabilità verso le future generazioni”.

“Con questo passaggio formale di approvazione – ha sottolineato la Presidente della Bonifica Parmense Francesca Mantelli – si conclude la prima fase progettuale relativa alla realizzazione della diga di Vetto. Siamo molto soddisfatti del grande lavoro corale effettuato da tutti gli enti coinvolti ed in particolare da quello svolto da tutti i tecnici che hanno apportato il loro fondamentale contributo. Auspichiamo che questo passaggio dell’iter rappresenti davvero un nuovo e prezioso inizio in grado di dare finalmente alla Val d’Enza una risposta concreta in termini di approvvigionamento costante della risorsa idrica che questo territorio, nella sua complessità, attende ormai da troppo tempo”.