La vertenza all’Alcast Tech Srl si acuisce.
A seguito del mancato pagamento degli stipendi e dopo due giorni di protesta, i lavoratori
riuniti in assemblea hanno deciso di innalzare il livello di mobilitazione proclamando lo stato di agitazione e un pacchetto di 30 ore di sciopero.

La crisi è esplosa il 15 ottobre, quando l’azienda, nonostante una precedente comunicazione formale, ha corrisposto ai dipendenti solo il 50% delle retribuzioni, contraddicendo la sua stessa comunicazione che prevedeva il versamento del 70% dello stipendio di settembre e della prima tranche del premio entro quella data, e del restante 30% entro fine mese.
Questo impegno disatteso ha fatto esplodere la protesta di lavoratrici e lavoratori, già stremati da mesi di incertezze sul futuro aziendale nonostante il loro quotidiano impegno per la continuità produttiva.
Nell’assemblea ieri, i lavoratori hanno dato mandato alla RSU e alle Organizzazioni Sindacali di:
1. Proseguire e intensificare la mobilitazione.
2. Convocare con urgenza il Tavolo della Città Metropolitana di Bologna per af￾frontare la crisi e ottenere risposte concrete.

Le richieste sono chiare e non negoziabili: certezze immediate sul pagamento integrale di
stipendi e premi, e garanzie sulla continuità occupazionale e produttiva dell’azienda.
A sostegno di queste richieste, è stato ufficialmente proclamato lo stato di agitazione e
un pacchetto di 30 ore di sciopero.
La mobilitazione inizierà in modo massiccio già da oggi, venerdì 17 ottobre 2025, con le
prime 8 ore di astensione dal lavoro per tutti i turni. Il calendario delle restanti ore sarà
comunicato prossimamente.
Le Organizzazioni Sindacali e la RSU ribadiscono che gli stipendi sono un diritto inviolabile
e che la responsabilità della crisi non può ricadere sui lavoratori. L’invito all’azienda e alle
istituzioni è di intervenire immediatamente per evitare un ulteriore escalation del conflitto.

(FIOM CGIL BOLOGNA FIM CISL AMB)